“Codice Rosso”, Sileo: “Un convegno come occasione di confronto”

Lo sottolinea il consigliere della Lega riferendosi all’iniziativa tenutasi presso il Consiglio. “Mi farò promotrice di una proposta di legge che favorisca protocolli di intesa tra i soggetti che operano nel campo del contrasto alla violenza di genere”

Lunedì 2 dicembre si è tenuto presso la Sala A del Palazzo del Consiglio Regionale il convegno “Codice Rosso – Norme a tutela delle vittime di violenza domestica”. Il convegno, organizzato dal gruppo Lega su iniziativa del consigliere Dina Sileo, ha visto la partecipazione del Questore di Potenza, la dottoressa Isabella Fusiello, e del Sindaco di Potenza, Mario Guarente, e gli interventi dell’assessore Francesco Fanelli, del capogruppo della Lega Tommaso Coviello e di rappresentati di associazioni che si occupano di violenza di genere e il coordinamento dei lavori da parte del segretario provinciale della Lega di Potenza, Giuseppe Mecca.

“Un’occasione di confronto – afferma Sileo – per discutere e riflettere sulle cause del fenomeno e sulle azioni che le Istituzioni possono e devono mettere in campo per contrastare episodi di violenza e per sensibilizzare su questo tema anche e soprattutto le nuove generazioni. Motivi per i quali mi farò promotrice di una proposta di legge che favorisca protocolli di intesa operativi tra gli Enti pubblici, le Forze dell’ordine, l’Autorità giudiziaria, i Centri antiviolenza, l’Ufficio scolastico regionale e altri soggetti che operano nel campo del contrasto alla violenza di genere per agire in protezione e tutela delle vittime di violenza ma anche per prevenire il fenomeno. Accolgo con molto favore la proposta del Questore di prevedere apposite strutture per coloro i quali si sono macchiati di reati di violenza contro le donne in modo tale da garantire un percorso di comprensione del problema”.

“L'uso migliore della vita è di spendersi per qualcosa che duri più della vita stessa. La mia missione, in qualità di donna delle Istituzioni – conclude Sileo – è racchiusa proprio in questa frase di William James”.

 

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