Codice Rosa, insediata a Matera task force interistituzionale

In occasione della “Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne”, si è insediato oggi a Matera la “Task Force Interistituzionale” prevista dal Protocollo d’Intesa, denominato “Codice rosa”, sottoscritto lo scorso 12 luglio. Ne dà notizia la Prefettura di Matera.
Nel corso dell’incontro, presieduto dal prefetto Luigi Pizzi, al quale hanno partecipato il procuratore della Repubblica di Matera Celestina Gravina, il questore Pasquale Errico, il comandante provinciale dei Carabinieri Antonio Russo e il direttore generale dell’Asm Rocco Maglietta, “è emerso – si legge nella nota della Prefettura – che la locale Azienda Sanitaria ha in corso di definizione un protocollo d’intervento operativo volto ad assicurare assistenza sanitaria e psicologica alle vittime di abusi”, prevedendo anche attività formative per i medici e gli operatori che vengono in contatto con i soggetti maltrattati. “Inoltre, si è ritenuto opportuno creare una rete di assistenza, non solo nelle strutture ospedaliere, ma su tutto il territorio provinciale attraverso il coinvolgimento dei consultori familiari”, come pure – si legge ancora nel comunicato – si è ravvisata la necessità di istituire “case protette al fine di salvaguardare concretamente le vittime di abusi dalla reiterazione di atti violenti nei loro confronti, fornendo un luogo sicuro dove poter recuperare piena serenità con il sostegno e l’intervento delle istituzioni e dell’associazionismo”.
Il prefetto ha evidenziato come “la lotta contro ogni forma di sopruso ai danni degli individui più deboli trova il proprio principale fondamento nel rifiuto dell’intolleranza e della violenza, oggi principalmente alimentata dalla perdita di valori ideali e morali.
Occorre – ha proseguito – il massimo impegno di tutti a perseguire percorsi sempre più comprensivi e garantiti per la piena affermazione della libertà, della dignità e della parità di diritti tra tutti gli individui che sono poi i principi su cui il Costituente ha basato la convivenza sociale nazionale”.
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