“Cittadini di un’unica terra cosmopolita ed accogliente”

L’auspicio di Mollica nella giornata di apertura dell’assemblea annuale dei lucani nel mondo. Il presidente della Regione Pittella: “Costruiamo questa nuova casa che si chiama Basilicata nel mondo”. Gli interventi di Pace, Sole e Schiavone (Cgie)

&ldquo;Grazie per quello che fate, muoviamoci insieme nell&#39;integrazione e facciamo della cultura il nuovo paradigma per costruire il futuro dei ragazzi. Costruiamo questa nuova casa che si chiama Basilicata nel mondo&rdquo;. Con queste parole il presidente della Regione <strong>Marcello Pittella</strong> ha salutato i delegati dell&rsquo;assemblea annuale dei lucani nel mondo, che si &egrave; aperta oggi a Potenza. Prendendo spunto dall&rsquo;incontro avuto in precedenza con l&rsquo;ambasciatore tedesco in Italia, Pittella ha evidenziato che il tema dell&rsquo;assemblea, &ldquo;Terra d&rsquo;emigrazione, terra d&rsquo;immigrazione&rdquo; va declinato in contesto pi&ugrave; ampio, &ldquo;con la consapevolezza che senza l&rsquo;Europa oggi diventa difficile pensare di potercela fare. La piccola Basilicata vive il tempo della globalizzazione se riesce a fare virt&ugrave; di questo contesto, contribuendo a far si che si torni a respirare un vento europeista&rdquo;. Pittella ha inoltre invitato i rappresentanti delle associazioni dei lucani nel mondo &ldquo;a diventare testimoni dello straordinario patrimonio che la Basilicata pu&ograve; mettere a disposizione. Questa regione ha dimostrato di potercela fare e si &egrave; rimessa in cammino, le sfide del tempo richiedono riforme e la Basilicata, da vera cerniera del Mezzogiorno, pu&ograve; contribuire a far diventare il Mediterraneo la frontiera del nuovo sviluppo&rdquo;.<br /><br />Il presidente del Consiglio regionale <strong>Francesco Mollica</strong> ha ricordato &ldquo;gli sforzi fatti in questi anni per raccogliere le testimonianze dei nuovi lucani migranti, che va sostenuto e incentivato per quello spirito di solidariet&agrave; vera che, da pi&ugrave; parti ci &egrave; arrivata come momento autentico di un sentimento di profondo legame con la propria terra&rdquo;. Ha inoltre sottolineato come &ldquo;le parole di speranza che spesso abbiamo sentito in giro nel mondo hanno fatto emergere la volont&agrave; di trovare la ragione per sentirsi a casa ovunque si viva, restando se stessi e mantenendo la propria identit&agrave;, partecipando alla costruzione di un mondo fatto di cittadini di un&rsquo;unica terra che sia cosmopolita ed accogliente, guidata dalla solidariet&agrave; e dal rispetto, dove prevalga il dialogo e la comprensione. Una terra di Lucania, ovunque essa si ricostruisca e si identifichi con il senso di comunit&agrave;, che ha caratterizzato e caratterizza la comune volont&agrave; delle istituzioni e dei nostri corregionali, protagonisti di un destino comune, di un sentire condiviso, di un essere sempre cittadino della Basilicata anche se la terra di adozione &egrave; diventata fonte di vita&rdquo;. &ldquo;Il fenomeno della nuova emigrazione impone alcune riflessioni, e richiede l&rsquo;implementazione di misure che riportino questi ragazzi nella loro terra d&rsquo;origine arricchiti di un bagaglio culturale e professionale&rdquo;, ha aggiunto ancora Mollica esprimendo l&rsquo;auspicio &ldquo;che i pi&ugrave; giovani riescano a trasformarsi in promotori economici, culturali e turistici della nostra Regione utilizzando al meglio risorse ed opportunit&agrave; nuove&rdquo;.<br /><br />&ldquo;La Basilicata &egrave; una terra antica &ndash; ha detto il neo presidente della Commissione regionale dei lucani nel mondo <strong>Aurelio Pace</strong> -, abbiamo conosciuto gli arabi, i greci, i romani, la grande tradizione degli ebrei, le comunit&agrave; arbereshe. Abbiamo sempre affermato la centralit&agrave; dell&#39;uomo ed oggi dobbiamo proseguire questa storia di integrazione, fra paura e speranza dell&#39;integrazione dobbiamo far prevale la speranza&rdquo;. &ldquo;Oggi &ndash; ha aggiunto &ndash; occorre inaugurare la stagione della conoscenza, i nostri nonni all&#39;inizio del secolo sono stati i portatori della pace, i nostri padri hanno combattuto per il benessere, per riscattarci dal bisogno, hanno portato un messaggio di solidariet&agrave; e di integrazione in giro per il mondo. Noi dobbiamo consegnare alla generazione del futuro la conoscenza &ndash; ha detto rivolto ai delegati del forum dei giovani – siate un tutt&#39;uno con i giovani della nostra terra che sono costretti ad andare via. Ognuno di noi &egrave; patrimonio di questa terra, ovunque andiamo, ovunque ci incontriamo, per portare la parola d&#39;ordine del futuro&rdquo;.<br /><br />&ldquo;La presenza dell&#39;universit&agrave; in un territorio &egrave; motore di sviluppo &ndash; ha detto la rettrice dell&rsquo;Universit&agrave; degli studi della Basilicata <strong>Aurelia Sole</strong> – e universit&agrave; piccole come la nostra hanno un valore anche perch&eacute; diventano presidio culturale di questa zona. Il rapporto con i lucani nel mondo pu&ograve; essere il valore aggiunto del rapporto di internazionalizzazione, che per noi &egrave; un programma strategico e pu&ograve; diventare un riferimento per i nostri giovani&rdquo;. Ha inoltre illustrato gli scambi attivati dall&rsquo;Unibas con atenei di altri Paesi e dell&rsquo;America latina in particolare, annunciando il rinnovo dell&#39;accordo con sottoscritto con l&#39;Universit&agrave; &ldquo;La Molina&rdquo; di Lima, in Per&ugrave;, con attivit&agrave; che riguardano al ricerca in agricoltura. Ha infine ricordato che &ldquo;uno dei progetti portanti di Matera 2019 &egrave; l&#39;archivio degli archivi del museo demoetnoantropologico, a cui &egrave; possibile collegare il museo multimediale dell&rsquo;emigrazione lucana, per generare massa critica e fare cose che restano nel tempo ed escono dai confini regionali&rdquo;.<br /><br /><strong>Michele Schiavone</strong>, segretario del Consiglio generale egli italiani all&#39;estero (Cgie), ha ricordato che ancora oggi &ldquo;107 mila italiani emigrano e non bisogna vergognarsi di questa parola. Il Cgie fotografa l&rsquo;attivit&agrave; di migranti che arricchiscono il mondo delle loro specificit&agrave; e coordina i lavori della miriade di cittadini italiani che vivono all&rsquo;estero per sviluppare cultura, conoscenza e proposta scientifica. Questi sono i temi su cui possiamo investire per dare all&rsquo;Italia strumenti nuovi per rapportarsi all&rsquo;emigrazione. Con Matera 2019 potranno essere conosciute in tutto il mondo le peculiarit&agrave; della Basilicata, una regione non pi&ugrave; di frontiera che &egrave; stata all&rsquo;avanguardia perch&eacute; &egrave; stata la prima ad aver avviato programmi importanti in campo sanitario come gli screening per i tumori, operando cos&igrave; un recupero di cittadinanza all&#39;interno di un Paese che ha bisogno di ritrovarsi&rdquo;. Sono inoltre intervenuti la dirigente dell&rsquo;ufficio Sistemi culturali e turistici, Cooperazione internazionale della Regione Basilicata <strong>Patrizia Minardi</strong> e il direttore generale dell&rsquo;Apt <strong>Mariano Schiavone</strong>.<br /><br />Presenti alla prima sessione dell&rsquo;Assemblea annuale dei lucani nel mondo anche la vice presidente della Regione <strong>Flavia Franconi</strong>, l&rsquo;assessore all&rsquo;Agricoltura <strong>Luca Braia</strong>, i consiglieri regionali <strong>Vito Giuzio</strong> (vice presidente della Crlm), <strong>Carmine Miranda Castelgrande</strong> e <strong>Mario Polese</strong>, il presidente della Deputazione di storia patria per la Lucania <strong>Antonio Lerra</strong>, il garante dell&rsquo;infanzia e dell&rsquo;adolescenza <strong>Vincenzo Giuliano</strong>, il presidente del Forum delle Associazioni italiane nel mondo <strong>Franco Narducci</strong> e <strong>Carlo Cioffi</strong>, delegato alle politiche regionali del Cgie.<br /><br />L&rsquo;assemblea prosegue nel pomeriggio e nella mattinata di domani nella sala convegni del Park Hotel (strada statale 407 Basentana).&nbsp;

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