Cisl Fp su riorganizzazione uffici regionali

Ad esisto della delegazione trattante dello scorso 25 maggio presso la Regione Basilicata, l’unico dato reale che emerge è che l’Ente versa in uno stato di totale stallo decisionale, dove il vuoto principale è costituito proprio dall’assenza di una visione squisitamente politica della governance territoriale e delle correlate modalità di utilizzo delle risorse umane, prima che finanziarie, necessarie al funzionamento della macchina amministrativa. Un vuoto che, è dato riscontrare, non può scaricarsi, in maniera miope e scontata sull’apparato gestionale, ma che ha radici nell’abisso che divide l’organo politico dai suoi stessi strumenti di amministrazione, ovvero i lavoratori e la procedure. E' quanto sostiene, in una nota, la segreteria regionale della Cisl Fp e la Rsu aziendale dello stesso sindacato.
Sia che si discuta dei tornelli, sia che si discuta dei turni di lavoro del personale della Protezione Civile, sia che si discuta di sicurezza sui luoghi di lavoro oppure di riorganizzazione e di posizioni organizzative, – prosegue il sindacato –  lo si fa sempre e comunque in un quadro di scelte approssimative, di scarsa consapevolezza della realtà e dei fabbisogni, di incertezza sull’evoluzione dei singoli temi, di rinvii ad altri approfondimenti e discussioni e, magari, di decisioni già formalizzate e dunque non modificabili nel corso del confronto. Né il pragmatismo della scrivente sigla sindacale, insieme alle altre sigle, riesce a contribuire ad abbreviare i tempi geologici con i quali l’Amministrazione regionale effettua scelte, anche solo tecniche a volte, che in definitiva mal si conciliano con il disordinato contesto. Fra i punti all’ordine del giorno, il caso della turnazione presso la Protezione Civile è emblematico di come, anche in ristretti ambiti amministrativi, vigano una generalizzata e inaccettabile inconsapevolezza e superficialità gestionali, che hanno immediate ricadute sui lavoratori, sui processi e sui servizi. Allo stesso modo, atteso che il piano di riassetto organizzativo, proposto dalla Regione e sul quale la scrivente si era già espressa con precedente documento, lungi dall’essere una proposta era già un provvedimento chiuso, la trita questione delle posizioni organizzative, irregolarmente prorogate da anni, diventa in un simile quadro sempre più pesante e difficile da sbrogliare. Si apprende, ad esempio, che presso la struttura del Consiglio, in maniera del tutto scollegata e strafottente, gli incarichi per questi funzionari sono stati prorogati sic et simpliciter, sebbene a distanza dalla scadenza naturale e contrattuale. La CISL ha chiesto e ribadisce, invece, che le posizioni organizzative oggi vengano rimesse a bando, con una durata molto limitata nel tempo, e che nel frattempo si dia compiutezza al riassetto organizzativo complessivo dell’Ente, affinché nel 2016 si apra una nuova stagione nelle attribuzioni dei ruoli di responsabilità, in un disegno finalmente razionalizzato e rivitalizzato.
La CISL chiede alla Regione un atteggiamento di maggiore consapevolezza e responsabilità, perché ciascuna di quelle decisioni non prese in sede di delegazione trattante hanno diretti effetti sui servizi e anche sul salario accessorio, quindi su istituti giuridici che riguardano tutti i dipendenti dell’Ente, anche e soprattutto coloro che non sono titolari di posizione organizzativa, e chiede che l’Amministrazione dia seguito e riscontro ai suggerimenti e alle richieste dei rappresentanti dei lavoratori.

BAS 05

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