Il Giudice del Lavoro ha accolto il ricorso presentato il 22 luglio scorso dalla CISL FP, insieme a FP CGIL e UIL FPL, contro l’atto unilaterale emanato il 2 luglio dal Comune di Potenza e con il quale l’Ente aveva prorogato gli incarichi di posizione organizzativa in favore degli attuali titolari, individuando autonomamente le relative risorse finanziarie e l’importo delle altre indennità salariali accessorie, nonostante non fosse stato chiuso l’accordo con le organizzazioni sindacali al tavolo competente, in merito alla contrattazione decentrata 2014 e 2015. Numero di incarichi addirittura implementato nel mese di agosto.
Un’azione antisindacale e illegittima di gravità inaudita che le OO.SS. avevano prontamente denunciato al Tribunale del Lavoro e agli organi di stampa, mobilitando i dipendenti del Comune di Potenza in un sit-in in Piazza Matteotti.
La sentenza R.G. 2189 del 22.09.2015 accerta, dunque, anche in tempi brevi, la condotta antisindacale del Comune e ordina allo stesso di provvedere alla “convocazione immediata della delegazione trattante per la ripresa delle trattative per la stipula del contratto integrativo e alla rimozione degli effetti delle condotte antisindacali già poste in essere”. Condanna inoltre il Comune alle spese di lite per un importo di € 2.100,00.
Una sentenza molto articolata e interessante, di notevole valore dottrinale, che evidenzia con estrema chiarezza la contraddittorietà dei provvedimenti comunali di approvazione dell’atto unilaterale e la debolezza delle motivazioni ivi addotte a sostegno delle scelte indebite dell’Amministrazione. Non solo, ma dalle osservazioni riportate dal Giudice, trapela tutta l’approssimazione organizzativa dell’Ente che i provvedimenti impugnati tentano maldestramente di legittimare.
Si tratta, pertanto, di un risultato complessivamente molto soddisfacente a parere della scrivente sigla sindacale, perché costituisce, oltre che un nuovo strumento di lavoro, un autorevole precedente giurisprudenziale e procedurale nella prevenzione dei frequenti abusi da parte delle amministrazioni pubbliche sia a detrimento del salario accessorio dei lavoratori, sia a danno del ruolo e della stessa immagine delle loro rappresentanze aziendali e territoriali, che oggi vedono ribadito il pieno titolo a determinare per propria parte, con pari dignità, prerogative e peso, le sorti salariali e professionali dei dipendenti pubblici. Il sacrosanto diritto ad essere in senso stretto “parte in un contratto”, ovvero in un incontro di volontà bilaterale.
Un esito che la CISL FP consegna, con orgoglio, ai propri associati e a tutti i lavoratori del Comune di Potenza, affinché costoro possano essere almeno in parte sollevati nel clima di pesante disagio che esaspera l’ambiente lavorativo di un Ente privo di risorse economiche e quindi debole dal punto di vista strategico e gestionale e del tutto passivo, a tratti fazioso, come in questo caso, nell’organizzazione ed utilizzo delle risorse umane e nella misurazione di risultati individuali e collettivi.
Un messaggio, infine, che la CISL FP rivolge all’indirizzo di tutti gli amministratori pubblici locali poco avvezzi, il più delle volte, a pianificare adeguate politiche per il personale e a riconoscere e dunque a sfruttare lo stretto nesso causale fra valorizzazione delle competenze professionali, organizzazione della macchina amministrativa ed efficienza ed economicità dei servizi ai cittadini.
bas 03