Il capogruppo dell’Idv annuncia un’interrogazione per chiedere i motivi della revoca della concessione al Consorzio Ppal da parte della Regione, che a suo dire ha determinato “la situazione di paralisi dell’attività”
“La situazione di paralisi totale che registra, a metà luglio, il Cinespettacolo ‘La storia bandita’ all’interno del Parco della Grancia non può che preoccupare e sollecitare un intervento urgente da parte del presidente De Filippo e dell’assessore Pittella”. A sostenerlo è il capogruppo di Idv in Consiglio regionale Antonio Autilio che, sulla questione, annuncia un’interrogazione urgente.
“La situazione – evidenzia Autilio – sarebbe stata determinata dalla revoca, da parte della Regione, della concessione al Consorzio Ppal che da sempre si è occupato del cinespettacolo e della gestione del Parco, per affidarla al Comune di Brindisi di Montagna. A parte la scelta che richiede più di qualche spiegazione oltre a quella generica di una maggiore valorizzazione del Parco si tratta di capire le modalità del passaggio avvenuto proprio alla vigilia della programmazione estiva del cinespettacolo richiamo per migliaia di turisti”.
“Non si possono sottovalutare gli effetti negativi al comprensorio delle Piccole Dolomiti Lucane solo in parte compensati dal crescente successo del ‘Volo dell’Angelo’ come riferiscono – aggiunge il capogruppo di Idv – gli operatori turistici di Brindisi, Castelmezzano, Pietrapertosa e del capoluogo di regione, albergatori, ristoratori, titolari di aziende agrituristiche e di esercizi commerciali. Con una media di circa 40mila spettatori in due – tre mesi (la durata del cartellone purtroppo negli ultimi anni si è sempre più ridotta) l’economia locale di piccoli paesi e della città di Potenza ha avuto buoni effetti. Senza trascurare gli ingenti investimenti sostenuti, negli anni, direttamente dalla Regione soprattutto con l’impiego di fondi europei e l’Apt per l’attività di promo – pubblicità dell’evento, investimenti che rischiano di essere vanificati”.
Secondo Autilio “non c’è da meravigliarsi se, come riferisce il bollettino Siae 2011, in Basilicata registriamo meno 16,3% al botteghino per le mostre, meno 47% per i concerti e meno 13,9% al cinema. Solo il teatro registra un incoraggiante incremento di quasi il 6% di biglietti. Mi rendo conto che alla luce di queste cifre parlare di cultura quale risposta ai bisogni della società moderna, e ancor più quale uno degli strumenti più efficaci di salvezza del Paese, è davvero difficile. Ma forse ancor più necessario”.
“E’ il rapporto 2012 di Federculture – evidenzia Autilio – ad indicare che è nella cultura la scelta per salvare il Paese da una crisi economica, politica e sociale senza precedenti nella storia recente degli ultimi cinquanta anni, che ci pone di fronte ad un bivio. E' necessario scegliere se continuare a perseguire un modello di sviluppo non più sostenibile, del quale la crisi ha messo a nudo tutti i limiti, o attuare cambiamenti radicali per affermare una nuova idea di progresso che ricongiunga il benessere economico all’interesse generale, alla qualità della vita, alla sostenibilità. Questo messaggio di Federculture deve diventare una missione, tanto più che nell’ultimo decennio gli italiani ( a differenza della tendenza nella nostra regione ) hanno intensificato anche la fruizione di intrattenimenti culturali; vanno di più a teatro (+17,7%), ascoltano concerti di musica classica (+11%) e visitano siti archeologici e monumenti (+6%). E, per quanto non devono essere sottovalutati i segnali della congiuntura economica negativa – nell’ultimo anno la fruizione teatrale è calata del 2,7% e quella dei concerti del 2,8% – quello culturale rimane un comparto vivo e dinamico. Lo dimostrano altri indicatori positivi come i dati sui siti culturali statali. E non va sottovalutato che il valore aggiunto del sistema culturale lucano sul totale dell’economia regionale è pari al 4 per cento (dato Eurostat 2010)”.
“Per questo dopo aver accolto la mia proposta di sottoscrivere il manifesto per la cultura, attraverso un entusiastico sostegno dell’assessore Viti – conclude Autilio – bisogna che la Giunta dia alcuni primi segnali, tra i quali l’impegno richiesto per la Grancia”.