"A distanza di pochi giorni dall'inaugurazione dell'anno giudiziario, si registrano luci ed ombre sul sistema giustizia che, ad oggi, nonostante buoni propositi e fausti auspici, risulta essere in forte affanno". Lo afferma, in un comunicato stampa, Avv. Marinica Cimadomo, Responsabile dipartimento giustizia Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale Basilicata.
"Nel corso della cerimonia inaugurale, il procuratore generale della Corte d'Appello, Massimo Lucianetti, ha affermato che, nonostante la Basilicata sia annoverata tra le regioni "a minor rischio criminalità mafiosa e comune", continuano a registrarsi segnali che vanno scrupolosamente attenzionati.
Stando alle parole del procuratore generale, quindi, la Basilicata registra un calo di quasi tutte le tipologie di reato, in particolare quelli contro la Pubblica Amministrazione, eccezion fatta per l'omicidio colposo, le lesioni, le rapine e le estorsioni.
Altro dato positivo: il mantenimento in vita della Corte d'Appello, fondamentale ed essenziale presidio per la nostra regione, volto a scongiurare inutili e dispendiose emigrazioni giudiziarie e la cui salvaguardia va indubbiamente vista come imprescindibile tutela della legalità con tutte le annesse ripercussioni sulla vita sociale ed economica.
Dati indubbiamente confortanti, ma rimangono in vita altre e sicuramente più rilevanti criticità: la riorganizzazione della geografia giudiziaria, la carenza di organico e le lungaggini dei procedimenti civili che, allo stato, sortiscono l'effetto di deflazione del contenzioso. Il sistema carcerario che, ad oggi, con le sue disfunzioni, con le sue difficoltà, con la inadeguatezza dell'organico e la cronica scopertura di diverse unità nei reparti di polizia giudiziaria, continua a registrare fenomeni di violenza e di aggressione negli istituti di pena.
Il Dipartimento giustizia FdI AN Basilicata auspica che il 2016 sia l'anno della svolta, della rinascita sia pure lenta del sistema giudiziario e che la cerimonia inaugurale appena conclusa sia stato un momento di autentica e profonda riflessione, di confronto e di dibattito, posto in essere con gli operatori – conclude – al fine di dissipare i molteplici dubbi sul buon funzionamento del sistema".
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