“Tornano a salire i prezzi dei carburanti e, con la 'punta' di 1,9 euro toccata questa mattina, oggi un litro di benzina alla pompa arriva a superare il costo medio di un chilo di arance (1,80 euro) del Metapontino e a 'doppiare' il prezzo di un litro di latte a lunga conservazione (80 centesimi) acquistato in un qualsiasi supermercato del Paese”. Lo afferma la Cia commentando i nuovi aumenti di benzina.
“Solo a dicembre – continua la nota – per i carburanti gli agricoltori hanno speso il 4 per cento in più dello stesso periodo dell'anno prima e, più in generale, nella media del 2012 hanno speso il 7,9 per cento in più' per tutti i prodotti energetici. E' evidente che qualcosa deve cambiare: si tratta di aumenti che sono insostenibili sia per le famiglie che per gli imprenditori agricoli”. La Cia rilancia un” pacchetto di proposte” per ridurre i costi di produzione in agricoltura partendo dall’attuazione dei principi di sussidiarietà, semplificazione, gestione efficiente delle risorse energetiche ed idriche. “L’incidenza media dei costi sui processi produttivi delle aziende agricole lucane – sottolinea il direttore regionale della Cia Luciano Sileo – si attesta in un rang che varia da un minimo del 50 per cento ad un massimo dell’80 per cento, con diversificazioni derivanti principalmente dall’indirizzo produttivo, dall’adozione di metodologie agronomiche intensive o estensive, dall’allocazione territoriale, dalle dimensioni aziendali. Le nostre proposte, se realizzate nella loro interezza, possono produrre un risparmio complessivo tra il 20 e il 30 per cento dei costi sempre più asfissianti per gli imprenditori e produttori agricoli.
“Per energia e carburanti, una “voce di spesa” che messa insieme incide tra il 14 e il 22 per cento, c’è la concreta possibilità – aggiunge Sileo – di creare condizioni di vantaggio a partire dall’inserimento nel Memorandum sul petrolio di forme di compensazione (visto anche l'apporto del settore in termini diretti e indiretti sulle risorse). Inoltre è necessario predisporre un piano regionale agro-energetico, allo scopo di allargare la capacità produttiva delle aziende e favorire il pareggio energetico in agricoltura e nelle aziende. Per questo gli agricoltori da tempo rivendicano la possibilità di diventare produttori di energia alternativa attraverso la realizzazione di mini-impianti (eolici, fotovoltaici, biomasse, idroelettrici, da processi agronomici) innanzitutto per l’auto-approvvigionamento delle aziende agricole”.
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