Frutta e verdura come l'oro. “La dieta mediterranea – evidenzia Donato Distefano, presidente della Cia lucana – rischia di diventare una tradizione persa anche per colpa della crisi. Secondo i dati in nostro possesso incrociati con quelli dell’Istat, per la prima volta dal 2005 – aggiunge – si registra un calo seppur limitato del numero di porzioni di frutta e verdura consumate/giorno (4,8% contro 5,7%, dato che era rimasto grosso modo stabile fino al 2008). A mangiarne di più sono coloro che spesso consumano i pasti a mensa e al ristorante. Il cibo di qualità – continua Distefano – ha sicuramente un effetto oltre che salutistico anche anti-depressivo tant’è che con il calo dei consumi alimentari anche quest’anno prosegue il trend di aumento del consumo di farmaci antidepressivi che interessa, indistintamente, tutte le regioni”.
Tutto ciò mentre medici, nutrizionisti ed esperti confermano che il cosiddetto cibo spazzatura e la pasticceria industriale sarebbero collegati a un maggiore rischio di depressione. L'aumento dell'incidenza della depressione negli ultimi anni, potrebbe essere in parte dovuto, secondo ricerche di esperti, a un radicale cambiamento della dieta occidentale, dove alcuni tipi di grassi buoni sono stati sostituiti con dei grassi saturi e dei grassi transgenici. “Del resto – dice Distefano – ci sarà pure un motivo se la Basilicata è tra le regioni italiane con maggiore percentuale di over80enni in “discreta salute” che specie nei comuni rurali da sempre fanno uso di un’alimentazione tradizionale e di prodotti agricoli locali e se molte aziende agrituristiche continuano a proporre con successo piatti di creatività e tradizione e di sicuro effetto antidepressivo”.
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