Cia Basilicata su aumento prodotti agricoli

"Nel 5% di incremento inflattivo registrato dall’Istat a maggio a Potenza i prezzi della frutta fresca schizzano oltre il 6% mentre quelli dei vegetali sono diminuiti del 3%, per il vino il rincaro è del 3,9 per cento in più, per le uova del 5 per cento in più e la pasta segna un +2,4 per cento ma quello che devono sapere i consumatori è che solo a maggio, il prezzo pagato ai produttori per l’olio d’oliva è precipitato giù del 32,5 per cento, è andata male anche per i cereali (-13,2 per cento), la frutta (-7,8 per cento) e gli ortaggi (-4,5 per cento)".
Lo afferma la Cia-Confederazione italiana agricoltori, commentando i dati definitivi sui prezzi al consumo diffusi oggi dall’Istat.
"L’inflazione – silegge nella nota Cia –  continua a risentire dell’andamento dei beni energetici, a partire dal “boom” dei prezzi dell’energia elettrica (+16,2 per cento annuo) per finire con quelli della benzina (+17,8 per cento) e del gasolio per i mezzi di trasporto (+19,2 per cento). Listini super che hanno conseguenze negative su tutta la filiera alimentare, cominciando dai campi. Gli agricoltori infatti -spiega la Cia- da un lato vedono praticamente raddoppiati rispetto a un anno fa i costi aziendali legati ai carburanti, dall’altro non riescono a compensare l’aumento degli oneri produttivi perché i prezzi sui campi restano assolutamente non remunerativi".
Accade così – spiega il direttore regionale della Cia lucana Luciano Sileo – che al bancone del supermercato i consumatori devono continuare a fronteggiare il ritocco dei cartellini sia pure più contenuto rispetto al fruttivendolo o al salumiere sotto casa. Per questo la Cia ha presentato una proposta di legge di iniziativa popolare per regolare i rapporti tra agricoltura e Gdo (Grande distribuzione organizzata). L’obiettivo è di promuovere e commercializzare i prodotti locali che siano tracciabili e identificabili nel territorio rurale di produzione, aprendo nuovi spazi di mercato a produzioni alimentari e tipiche lucane anche di nicchia. E’ dunque un ulteriore sostegno che intendiamo dare all’impegno della Regione in direzione del riconoscimento del marchio di tutela, rafforzando la rete di prodotti Dop, doc, docg e igp “made in Basilicata”, e dei programmi di filiera agro-alimentare che saranno sostenuti anche attraverso i PIF (Progetti Integrati di Filiera) per far arrivare i nostri prodotti attraverso le catene della Gdo in supermercati del Nord-Centro Italia”.
Nel sottolineare che “il processo di forte concentrazione delle catene della grande distribuzione, accompagnato dall’emergere di un numero molto esiguo di centrali d’acquisto e, dall’altro, dal permanere di una moltitudine di fornitori, costituiti da piccole e medie imprese, ha determinato una situazione di profondo squilibrio nelle relazioni commerciali tra fornitori e distributori” Sileo ricorda “le numerose iniziative avviate in Basilicata negli anni passati in particolare con Legacoop e Confesercenti su questi temi. I principi guida della nostra iniziativa – conclude Sileo – riguardano la centralità del produttore agricolo e del consumatore, la libertà contrattuale, la correttezza nelle relazioni, la legalità e la responsabilità sociale; l’equa ripartizione del valore lungo l'intera filiera agroalimentare".

BAS 09

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