Cia: “bandiere arancioni” in sintonia con Carta di Matera

“Le iniziative promosse domani dal Touring Club che ha premiato con “bandiere arancioni” 191 borghi rurali italiani – tra cui, in Basilicata, Guardia Perticara e Valsinni – simboli della qualità dell’ospitalità rurale, anch’esse domani in festa, sono in stretta sintonia con la strategia della Carta di Matera sottoscritta da presidenti di Regioni, Province e da sindaci di Comuni perché l’agricoltura è una risorsa inestimabile per le implicazioni economiche, sociali, ambientali, territoriali, di tradizioni culturali, di turismo rurale che ha nel nostro Paese”. A sottolinearlo è Donato Distefano, presidente della Cia-Confederazione Italiana Agricoltori Basilicata.
“Non bastano però le “bandiere arancioni”: l’agricoltura e le sue diversità, che così diffusamente nel nostro Paese caratterizzano prodotti e sistemi produttivi, territori e paesaggio agrario, va in ogni caso conosciuta di più, va tutelata con azioni e politiche appropriate, va pienamente inserita nel contesto dello sviluppo del Paese. Gli agricoltori sono i protagonisti dell’agricoltura. Con la loro organizzazione aziendale e sociale danno vita al territorio rurale rendendolo unico. Molte le opportunità che si offrono e importanti le occasioni da cogliere. Le imprese agricole – aggiunge il presidente della Cia – sono dotate di attrezzature e macchinari e dispongono di professionalità che bene possono essere impiegate dalle Amministrazioni in attività e servizi che possono essere messi a disposizione: manutenzione del verde pubblico, manutenzione e gestione di aree a demanio forestale, attività di emergenza nel verde ed in generale sul territorio comunale. In questo contesto rientrano anche quelle iniziative che riconoscono nell’agricoltura una funzione sociale di accoglienza, tutela della persona e didattica ambientale: le fattorie sociali, gli “agriasili”, le fattorie didattiche ed altre forme di accoglienza.
Occorre perciò, prioritariamente, preservare l’agricoltura, il peculiare ed inconfondibile paesaggio agrario, oggi più che mai identificabile con il bene ambientale di tutto il Paese. E in particolare occorre porre attenzione alla capacità di gestione dei terreni demaniali, a vario titolo in possesso degli Enti Locali, ma anche quelli a proprietà collettiva o gestiti in uso collettivo, affinchè con ciò si contribuisca ad una più adeguata gestione del territorio, dello spazio rurale ed al miglioramento del reddito delle imprese agricole”.
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