Cia, a Natale “cesto prodotti lucani”

''A Natale la crisi economica 'taglia' regali e viaggi, ma non il cenone della vigilia. Nonostante le tredicesime più leggere e i rincari al dettaglio di alcuni prodotti per colpa dei ritocchi sull'Iva e sulle accise dei carburanti, le famiglie non rinunceranno alle tradizioni enogastronomiche e per il carrello alimentare delle festività alle porte manterranno quasi lo stesso budget del 2010''. Lo afferma la Cia-Confederazione italiana agricoltori della Basilicata, in base alle rilevazioni compiute nei giorni scorsi sulle intenzioni d'acquisto in vista delle vacanze natalizie.
Nel rilanciare l’appello al “consumo lucano”, vale a dire di prodotti e produzioni alimentari della nostra migliore tradizione natalizia e del nostro territorio, la Cia ripropone anche per le festività 2011-2012 il “cesto” delle produzioni lucane di qualità nel quale non possono mancare l’olio extravergine di quest’annata di grande qualità, i vini doc del Vulture, di Matera e Alta Val d’Agri, il formaggio di Filiano e di Moliterno, i peperoni cruschi di Senise da abbinare al baccalà, l’agnello delle Dolomiti Lucane, i salumi fatti in azienda. Il cesto si potrà acquistare direttamente nelle aziende agricole ed agrituristiche che aderiscono al circuito www.laspesaincampagna.net.
''Secondo i primi dati a disposizione -spiega la Cia- quest'anno solo il 19 per cento degli italiani spenderà meno per cibo e bevande, mentre ben l'81 per cento lascerà praticamente inalterato il budget per il cenone della vigilia e per i pranzi di Natale e Santo Stefano. Più in dettaglio, ogni famiglia sborserà in media 140 euro per imbandire le tavole del 24, 25 e 26 dicembre. Con una spesa complessiva stimata in 3,2 miliardi di euro. Vale a dire solo l'1 per cento in meno del 2010''.
''Anche se lo spettro della recessione fa paura e il calo del potere d'acquisto è reale e diffuso -osserva la Cia- le famiglie italiane non rinunceranno a panettone, spumante, pesce, carne e pasta fresca. Preferendo piuttosto stringere i cordoni della borsa su regali e settimana bianca. Le spese per i doni natalizi subiranno infatti una flessione del 3,5 per cento rispetto all'anno scorso, mentre quelle per i viaggi diminuiranno fino al 7 per cento. D'altra parte la convivialità a tavola è assolutamente radicata nella cultura del Belpaese. E trascorrere i giorni di Natale a casa con la famiglia o gli amici è una tradizione consolidata per nove italiani su dieci.
Gli acquisti, però, saranno comunque più oculati con prodotti e specialità enogastronomiche legate al territorio e alle tipicità regionali. Niente spese folli, quindi: salmone, ostriche, caviale e frutta esotica verranno consumate con il contagocce''.
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