Chiusura uffici postali, Autlio sollecita nuove iniziative

Dopo il presidio di Natale a Sant’Antonio Casalini, il capogruppo dell’Idv chiede di riprendere il confronto con Poste italiane per ampliare la gamma dei servizi ed assicurare i servizi ai cittadini

“Il presidio popolare nel giorno di Natale davanti l’ufficio postale di Sant’Antonio Casalini nel comune di Bella, con il sostegno dell’Anci, ci deve sollecitare a riprendere il tavolo con Poste italiane perché stoppi lo sciagurato piano di chiusure in contrade rurali e piccoli comuni ed accetti il confronto senza farci trovare di fronte ad atti unilaterali”. A sostenerlo è il capogruppo di Idv in Consiglio Regionale Antonio Autilio, ricordando che nel mese di luglio scorso, è stata discussa in Consiglio una sua mozione “a sostegno delle sacrosante rivendicazioni di cittadini, sindacati di categoria dei lavoratori postelegrafonici e amministratori comunali”.

“Allo stato attuale credo che ci siano due strade da percorrere: la prima – precisa – si riferisce al fatto che Poste italiane ha incassato circa 3 milioni di euro per la gestione dell’operazione della card carburante, in attuazione di uno specifico provvedimento del Ministero dello Sviluppo Economico, ed altre risorse incasserà nel 2013 con la cosiddetta operazione di ricarica della card. Pertanto deve assumere un comportamento di maggiore responsabilità nei confronti della nostra Regione e dell’utenza che da troppo tempo è costretta a subire gravi disservizi e disagi, sino alla chiusura di sportelli. Si tratta di far pesare il ruolo specifico che la società svolge in Basilicata grazie alle nuove entrate derivanti dalle royalties del petrolio rispetto alle quali nel recente passato si era ipotizzato un incremento di occupazione (specie portalettere e sportellisti) ed invece ci troviamo di fronte alla diminuzione di personale e servizi. La seconda – aggiunge Autilio – riguarda la costituzione dell’Unione dei Comuni alla quale saranno affidate funzioni di gestioni di servizi a livello consortile: è l’occasione di riprendere l’idea dell’Anci di stipulare con Poste italiane specifiche convenzioni che amplino la gamma di servizi tradizionalmente postali in modo da far diventare gli stessi uffici, soprattutto nelle contrade rurali e nei piccoli comuni, presidi di servizi alle comunità. La stessa card carburanti può diventare card postale per tutti gli usi consentiti dalle carte di credito-bancomat”.

“Perdere un ufficio postale a Sant’Antonio Casalini di Bella, come a Marsicovetere o a Mezzana di San Severino Lucano o ad Agromonte – conclude Autilio – equivale perdere un presidio di servizi non solo specificatamente legati alla corrispondenza ma servizi di carattere bancario – finanziario specie in contrade, frazioni rurali e piccoli paesi sprovvisti da sempre di sportelli bancari”.

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