“E’ notizia di questi ultimi giorni, la revisione delle circoscrizioni giudiziarie – degli Uffici del Giudici di Pace, a norma dell’art. 1, comma 2 della legge 14 settembre 2011, n. 148.
Secondo quanto riportato, sarebbero 674 in tutta Italia gli Uffici del Giudice di Pace soppressi e tra questi anche quello di Chiaromonte. Gli Uffici verranno accorpati ad altri più grandi già esistenti a meno che i comuni interessati non se ne facciano carico in termini di spese.
L’obiettivo è quello di recuperare risorse in termini di giudici e personale; la competenza sarà fatta coincidere con il circondario del tribunale che è destinato ad assorbire la maggior parte delle sedi”. Lo dichiara il sindaco di Chiaromonte Antonio Vozzi, in una lettera inviata al presidente della Regione Basilicata.
“Siamo in presenza – prosegue – dell’ennesima decisione calata dall’alto, in danno di un’area, quella del senisese, già fortemente penalizzata dalle decisioni delle istituzioni regionali in relazione alla riorganizzazione sanitaria e scolastica.
Non può e non deve valere sempre “il principio dei numeri”, ossia poca popolazione=nessun servizio, dimenticando le condizioni geografiche, economiche e sociali che pure dovrebbero indirizzare, prima di ogni altra cosa, le decisioni di chi ci governa.
Se così non è, il destino di quest’area è un destino già segnato, senza possibilità alcuna di ripresa.
Non si può pensare che, in nome di una pur giusta e doverosa razionalizzazione della spesa pubblica, si vadano a penalizzare solo quei cittadini che vivono in aree già di per sè svantaggiate.
Se non vale più il principio che i servizi minimi essenziali (sanità, istruzione, giustizia) vanno garantiti in egual modo a tutti i cittadini, indipendentemente dal fatto che si viva in aree popolose o meno, non c’è futuro non solo per quest’area, ma per la democrazia.
Andando al caso particolare del Giudice di Pace di Chiaromonte, siamo in presenza di Ufficio, che serve 16 comuni (Calvera, Carbone, Cersosimo, Francavilla in Sinni, Noepoli, San Chirico Raparo, S. Costantino Albanese, S. Martino d’Agri. S, Paolo Albanese, S. Severino Lucano, Senise, Teana e Terranova del Pollino) e che oltre ad avere una sistemazione logistica funzionale e più che dignitosa, smaltisce carichi di lavoro non indifferenti.
Questo comune da anni ha messo a disposizione gratuitamente i locali, oltre a farsi carico delle spese ordinarie (luce, gas, telefono) e straordinarie (manutenzione e altro) necessarie per il funzionamento dell’Ufficio”.
“Ovviamente per evidenti e insormontabili esigenze di bilancio, – aggiunge Vozzi – questo Comune non può farsi carico anche delle spese per il personale amministrativo necessario”. In proposito chiede al presidente della Regione “di valutare la possibilità di utilizzare a tal fine il personale delle ex Comunità Montane, lasciando in capo alla Regione Basilicata l’onere della spesa occorrente.
Sarebbe un segnale di vicinanza alle popolazioni di questa area che hanno già pagato e continuano a pagare il prezzo di un depauperamento di servizi essenziali e di un conseguente calo della qualità della vita”.
BAS 05