“E’ fondamentale un impegno di tutti, a partire dalla Regione e dal Governo, già dalle prossime settimane, per ottenere da Fiat garanzie formali anche sul nuovo modello della Grande Punto, affinché lo stesso sia realizzato a Melfi e non in altri stabilimenti esteri, affiancandosi così agli altri nuovi modelli annunciati (mini suv e 500x) per garantire la saturazione degli impianti e i relativi livelli occupazionali”.
Perciò, ritenendo “l'investimento di un miliardo una scelta necessaria per dare una prima risposta, seppur parziale, alle esigenze dello stabilimento di Melfi”, la segreteria lucana della Cgil, in una nota, chiede alla Regione Basilicata di “convocare la CGIL e la Fiom–CGIL al tavolo del confronto sulle procedure di Cassa Integrazione Straordinaria per ristrutturazione per affrontare il tema del piano industriale dello stabilimento, delle cifre reali dell'investimento, dei tempi di attuazione degli stessi e delle ricadute sulle aziende dell'indotto” e “di prevedere verifiche trimestrali con tutte le OO.SS. presso il tavolo istituzionale”. La Cgil, inoltre, sollecita la Regione a farsi parte attiva affinché vi sia la garanzia, “all'interno dell'eventuale accordo/verbale, che, al termine del periodo di CIGS, tutti gli attuali dipendenti della Sata rientrino in produzione” e “della concessione di Cassa Integrazione in deroga per le imprese dell'indotto e/o che lavorano in appalto presso la Sata per l'intero periodo, essendo, queste ultime, già beneficiarie di periodi di Cassa Integrazione Straordinaria”. “Come Cgil Basilicata – conclude il sindacato – siamo infatti pronti, a fronte di queste garanzie e come già dimostrato dalle diverse categorie in questi mesi, Fiom-Cgil Basilicata compresa, ad assumerci le nostre responsabilità a tutela delle lavoratrici e dei lavoratori, anche in contesti e momenti difficili come quello che il nostro Paese e la nostra Regione stanno attraversando, svolgendo la nostra funzione sindacale di contrattazione”.
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