Le contestazioni e gli episodi di violenza nei confronti dei lavoratori e delle lavoratrici di Equitalia sono i temi discussi nelle assemblee del personale convocate dalle organizzazioni sindacali per oggi in tutte le sedi nazionali della società di riscossione. “E’ evidente che si sta mettendo in campo una strategia – si legge in un comunicato congiunto del segretario generale della Cgil di Matera, Manuela Taratufolo e del segretario Fisac Cgil di Matera, Saverio Attico – volta a utilizzare la pesante crisi economica e il disagio sociale per diffondere la cultura dell’ illegalità e per indebolire nei cittadini il senso di appartenenza allo Stato e il rispetto delle leggi. I lavoratori del settore della riscossione tributi svolgono, nel rigoroso rispetto delle disposizioni legislative, una funzione essenziale per garantire il rispetto di un principio fondamentale contenuto nella nostra Costituzione che è il pagamento delle tasse da parte di tutti: pagare tutti le tasse equivale a fare in modo che ci sia un buon andamento della vita ordinaria della società. Quei lavoratori e quelle lavoratrici non rappresentano il nemico, bensì lo Stato che cerca, attraverso loro, di tutelare tutti i cittadini affinché tutti paghino ciò che è dovuto. L’evasione pesa su ciascuno di noi mediamente intorno ai 3.000 euro pro-capite; i lavoratori dipendenti, i pensionati e i cittadini onesti, nei fatti, pagano una tassa in più: la tassa sull’evasione che copre anche il costo di chi evade.
La pressione fiscale è diventata ormai insostenibile e colpisce in maniera particolare i tassati alla fonte, cioè i lavoratori dipendenti e i pensionati.
Sono questi i motivi alla base della manifestazione sindacale del 2 giugno a Roma. Una mobilitazione per sollecitare un taglio delle tasse per i lavoratori e pensionati e reclamare un sistema fiscale più equo che faccia pagare le imposte in base alla reale capacità retributiva, proprio come prevede la nostra Costituzione”.
bas 06