Cgil Fp su istituto “Don Uva” di Potenza

“L’unica via di uscita possibile per il Don Uva di Potenza è l’autonomia giuridica ed economica rispetto alla casa madre”: ad affermarlo è Roberta Laurino, segretario generale della Cgil Funzione Pubblica, in attesa che “il giudice nelle prossime ore decida in merito al fallimento o all’amministrazione straordinaria”.
“Se il giudice – prosegue Laurino in una nota – deciderà l'ammissione alla procedura di amministrazione straordinaria per la Casa Divina Provvidenza, da un lato avremo la gestione dell’azienda da parte dello Stato attraverso la nomina ministeriale, ma dall'altro lato ci saranno tempi di attesa lunghi, circa sei mesi prorogabili a nove, per sapere se la struttura avrà un futuro”.
La sindacalista mette in evidenza che “i lavoratori ed i pazienti del Don Uva di Potenza non possono più permettersi altre attese rispetto alla necessità di una vera riorganizzazione dei servizi, attualmente messi in serio pericolo anche dalla grave carenza di personale”. Oltre 40 ad oggi sono le unità lavorative fuoriuscite dalla struttura per effetto dei pensionamenti e della mobilità volontaria. “Si tratta – mette in chiaro Laurino – di una situazione insostenibile, che non giustifica più il mantenimento dei contratti di solidarietà e che impone un intervento immediato per ripristinare una condizione di normalità contrattuale”. Per questi motivi Laurino chiede anche “al presidente della Regione Basilicata di attivarsi immediatamente affinché il Don Uva di Potenza possa intraprendere concretamente la strada dell’autonomia”.

BAS 16

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