Il segretario generale della Cgil di Matera, Manuela Taratufolo, ed il segretario generale della Fillea Cgil di Matera, Fernando Mega, in una nota chiedono “alla Provincia di Matera di organizzare un confronto urgente, coinvolgendo nello stesso tutte le parti sindacali e i soggetti interessati (comprese le istituzioni regionali), sul delicato problema inerente lo stato di salute della viabilità delle strade provinciali”. I due sindacalisti si riferiscono soprattutto alla provinciale ex statale 176 di collegamento Craco-Pisticci, dove Aa distanza di circa due anni riemerge il problema relativo alla viabilità precaria e non sicura. La voragine apertasi ieri sul ponte in acciaio costruito per ripristinare la circolazione a seguito del crollo del ponte avvenuto in febbraio 2013 ci consegna il tema della mancanza di una programmazione per l’esecuzione ed il ripristino di piccole e grandi infrastrutture relative alla viabilità. Infatti – continuano Taratufolo e Mega – assistiamo sempre più spesso alla chiusura di strade provinciali fondamentali per il collegamento dei comuni del territorio materano che, al primo evento meteorologico, accusano dissesti e vengono chiuse al traffico senza soluzioni di riapertura (vedi ex S.S. tratto Miglionico – Grottole). Non va sottovalutato poi – aggiungono – il rischio con cui fanno i conti i tanti lavoratori che ogni giorno sono costretti, per raggiungere il loro posto di lavoro, a dovere utilizzare lunghi ed estenuanti percorsi alternativi su strade che si rivelano insicure e poco presidiate e controllate. Tutti coloro che hanno la responsabilità della sicurezza delle nostre strade, devono attivarsi senza ulteriori rinvii per prevenire ciò che è accaduto ieri sulla strada che collega Craco Peschiera al bivio di Pisticci e per intervenire su tutte le altre arterie stradali che versano nel medesimo stato da diversi anni. Va assolutamente assunta – concludono – la questione viabilità delle strade provinciali tra le priorità assolute dell’agenda istituzionale locale e regionale: non si può tollerare oltre che si ignori il loro stato di evidente precarietà e insicurezza”.