Si è tenuta ieri una riunione presso il Dipartimento Politiche di Sviluppo, Lavoro, Formazione e Ricerca della Regione nella quale sono stati illustrati i due bandi redatti dal Dipartimento aventi ad oggetto: "Piani di Sviluppo Industriale attraverso Pacchetti Integrati di Agevolazione" , " Avviso Pubblico a sostegno della competitività delle Pmi Lucane".
Sono due misure – si legge in una nota diffusa dai sindacati – del tutto scollegate con il lavoro sin qui fatto con le Organizzazioni sindacali andando in tutt'altra direzione rispetto alle linee condivise nel piano del Lavoro di Cgil, Cisl e Uil, ovvero concentrare le risorse rinvenimenti da fondi statali, regionali o comunitari su 4 settori specifici a sostegno ed a supporto degli indotti locali; ci riferiamo all'agroindustria, automotive, energia e turismo . Per di più, oltre al solito finanziamento a pioggia, non vi è alcuna strategia che, come convenuto nelle intese e ad i tavoli di confronto, riavvii il confronto a partire dai contratti di sviluppo a valenza regionale che lo stesso Presidente della Regione si era impegnato a farne il fulcro delle politiche locali di sviluppo (si vedano gli ultimi incontri della cabina di regia di circa un anno fa).
La Regione sceglie, invece, di dirottare sostanziose risorse sulla reindustrializzazione di aree industriali dismesse smentendo se stessa, smentendo la logica ed il lavoro fin qui fatto sui contratti di sviluppo a valenza regionale già individuati come strumento principe di programmazione per attrarre investimenti e realizzare iniziative volte a rafforzare il sistema produttivo lucano. Ma queste sono esattamente le stesse finalità che, con i bandi in questione, si dichiara di voler realizzare, ed allora come si concilia a fronte di uno scopo comune l'utilizzo di risorse in una direzione diversa?
Scelte, dunque, sbagliate nel merito e, aggiungiamo, nel metodo, in quanto non è sfuggita a nessuno dei presenti al tavolo una pre condivisione dei testi degli avvisi esclusivamente con le parti datoriali. Un precedente gravissimo di cui la Regione si è fatta protagonista è a cui le stesse associazioni datoriali chiediamo non si prestino più, se credono nella positività di un modello di confronto basato sul contributo di tutti i soggetti in campo.
E questo senza entrare nel merito dei contenuti dei bandi che, sotto diversi aspetti, legati in particolare alla parametrazione dei punteggi attribuibili ed all'affidamento a personale esterno dell'istruttoria delle domande di partecipazione, si sono rivelati in contraddizione con la ratio stessa dei piani di sviluppo industriale.
Come Cgil, Cils e Uil, ribadendo le scelte e le proposte contenute nel Piano del Lavoro unitario, riteniamo – continua la nota – che non sussistano le condizioni per procedere ad un tavolo tecnico per la stesura definitiva dei bandi senza aver prima chiarito quali sono le priorità e le modalità attraverso le quali la Regione intende dare nuova linfa per lo sviluppo di questo territorio.
Chiediamo, pertanto, al presidente Pittella l'immediata convocazione di un tavolo politico per fare chiarezza su come si intendano utilizzare le risorse pubbliche, convinti che solo il loro utilizzo mirato possa generare vero sviluppo portando valore aggiunto in termini di qualità, quantità e stabilità dell'occupazione in questa regione".
bas 02