“C’è un caso “Parchi lucani” all’interno del caso “Parchi Mezzogiorno” che non può essere ulteriormente sottovalutato: i Parchi nazionali italiani spingono la crescita della ricchezza di tante aree del Nord, mentre il Mezzogiorno non riesce ancora a valorizzarli anche in termini economici. E’ quanto sostiene in una nota il segretario del Centro studi Thalia, Arturo Giglio.
“La stagione turistica estiva che volge al termine – spiega – ci consegna la solita fotografia degli anni precedenti: nel Pollino e in Val d’Agri come nelle riserve naturalistiche regionali, buone affluenze solo ed esclusivamente nei fine settimane ed in occasione di sagre, feste locali ed eventi. Le carte da giocare per il riposizionamento dei nostri Parchi naturali nei mercati turistici italiano ed esteri sono nella diversificazione dell’offerta, nella innovazione nei servizi, pacchetti di soggiorno a costi contenuti senza abbassare la qualità ricettiva e della ristorazione, oltre a “multiservizi” (eventi di ogni tipo e per ogni target). Da tempo -dice ancora – gli operatori, albergatori e ristoratori “incalzano” gli enti Parco, la Regione, l’Apt, la Provincia e i Comuni a fare la loro parte, pur in tempi di ristrettezze economiche”.
bas 02