Il capogruppo consiliare del M5s: “Il Centro Oli di Viggiano brucia ancora: controllori, controllati e indagati studiano la ‘task force’, tutti insieme appassionatamente”
“Ancora una giornata sinistramente illuminata da roghi e squarciata dalle sirene di allarme nel Centro Oli (Cova): Viggiano continua a tremare, epicentro del selvaggio processo di petrolizzazione cui tutta la Basilicata è stata forzatamente sottoposta, e con la complicità dei governi regionali, ad opera delle multinazionali dell’oro nero”. E’ quanto sostiene il consigliere regionale del M5s, Giovanni Perrino, che afferma: “fanno rabbrividire le immagini di venerdì scorso: un agghiacciante fuoco d’artificio nel Cova proprio nel giorno in cui ricorreva l’anniversario del famoso 4 dicembre 2014, giorno in cui, la maggioranza Pittella (per l’occasione allargata anche alla cosiddetta opposizione) decideva di piegarsi al diktat del ducetto fiorentino e non impugnava l’art. 38 del cosiddetto ‘Sblocca Italia’ meglio conosciuto come ‘Sblocca Trivelle’”.<br /><br />“Da quando il M5s Basilicata – continua Perrino – è arrivato in Consiglio regionale, quasi due anni fa, sono state innumerevoli le anomalie registrate al Cova (si pensi solo alle fiammate), tanto nonostante il tuttappostismo e le rassicurazioni ‘di routine’ da parte degli enti preposti. Ma stavolta è diverso: forse è la prima volta che dal Cova arriva un video (della tv pubblica) così esplicito, capace di sintetizzare il ‘paradosso petrolifero’ lucano. Il Cova si trasforma in un bailamme infernale e fuori controllo, mentre i sindaci della Val D’Agri non trovano di meglio che convocare una riunione con Arpab e i vertici di Eni e Shell. Controllori, controllati e indagati, tutti insieme appassionatamente. Come affidare – dice Perrino – la soluzione di un problema, che sta rapidamente diventando drammatico, proprio a chi lo ha creato e aggravato”.<br /><br />“Presente alla riunione – riferisce il consigliere – anche l’ineffabile Enrico Trovato di Eni, che figura tra i 37 indagati della recente inchiesta sul Centro Oli. ‘Ne sa più Lei di me’: così ha risposto, piccato e infastidito, Enrico Trovato, ai giornalisti che gli chiedevano dell'esplosione di uno scambiatore di gas del Centro Oli di VIggiano. Davanti all'ennesimo incidente – chiede Perrino – Eni minimizzerà ancora? Ma in che mani siamo? Il petrolio ed Eni sono più importanti della salute e della vita dei cittadini? Pensiamo infine ai sindaci: le task force ambientali, soprattutto se prese in accordo con i diretti responsabili dell’emergenza, non hanno alcuna credibilità. Si abbia il coraggio – conclude – di prendere provvedimenti più drastici che tutelino davvero la salute dei cittadini”.<br />