Per i consiglieri del M5s “questa volta si tratta di colonne dense di fumo nero provenienti dalle ciminiere dell’impianto, fumo che si sta spandendo per tutta la valle”
“Non possiamo esimerci dal commentare le immagini che ancora una volta provengono dalla Val D’Agri. Questa volta non si tratta della solita fiammata, ma di colonne dense di fumo nero provenienti dalle ciminiere dell’impianto, fumo che si sta spandendo per tutta la valle”.<br /><br />E’ quanto affermano i consiglieri regionali del M5s Gianni Leggieri e Gianni Perrino che aggiungono “chissà quale sarà la dichiarazione preconfezionata ad hoc dall’ufficio stampa di Eni, di sicuro qualcosa all’insegna del tuttappostismo, magari dovuta a ‘normali attività di manutenzione’.<br /><br />La verità è solamente una: l’Eni sta continuando a fare i propri porci comodi ed a condurre uno sporco esperimento sulla pelle di decine di migliaia di cittadini, mentre la Regione e Arpab sembrano fare spallucce come al solito”.<br /><br />“La prepotenza del cane a sei zampe – continuano – va oltre ogni limite e il recentissimo terremoto scatenato dall’inchiesta Trivellopoli non sembra preoccupare i vertici dell’azienda. Anche la Regione sembra che stia affrontando in maniera superficiale le incombenze relative alla costituzione di parte civile nel processo. Avevamo già avanzato dei dubbi sul contenuto fumoso della delibera che autorizzava il presidente a costituirsi in giudizio in rappresentanza della Regione stessa nel procedimento penale. Ieri i dubbi si sono rafforzati leggendo alcuni quotidiani che riportavano la contestazione da parte del Gup della procura di costituzione di parte civile firmata dall’assessore Franconi e non da Pittella”.<br /><br />“Infine ricordiamo – concludono Leggieri e Perrino – che il Consiglio speciale da noi richiesto sulla riapertura del Cova, richiesta per la quale qualche consigliere ci aveva pure canzonato, non si è ancora tenuto. Assessore Pietrantuono, se è tra noi, batta un colpo”.<br /><br />L.C.<br />