Per il capogruppo dei Popolari uniti “con la nota del soprintendente si ha la certezza che siamo difronte ad un nuovo progetto capace di stravolgere l’habitat naturale della cittadina simbolo del turismo balneare lucano”.
“Sul progetto di realizzazione della centrale idroelettrica di Fiumicello di Maratea, un primo forte segnale, che conferma le preoccupazioni espresse dai cittadini della località turistica e da me riprese con un intervento ed una interrogazione in Consiglio regionale, arriva dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il paesaggio della Regione Basilicata”. E’ quanto afferma il capogruppo dei Popolari uniti in Consiglio regionale, Luigi Scaglione, precisando che “con una nota ufficiale del soprintendente Francesco Canestrini, inviata al Dipartimento Ambiente e per conoscenza al Comune di Maratea ed ai ricorrenti del Comitato, in pratica si ha la certezza che siamo difronte ad un nuovo progetto realizzativo capace di stravolgere l’habitat naturale della cittadina simbolo del turismo balneare lucano anche per il suo splendido ambiente”.<br /><br />“In particolare, dalla nota del 31 maggio di quest’anno – prosegue l’esponente del Popolari uniti -, emerge esattamente quello che avevamo sostenuto a tutela del patrimonio naturalistico e che ora immaginiamo e speriamo troverà la sua conferma in sede di discussione di merito innanzi al Tar il prossimo 4 luglio. L’impianto idroelettrico è stato definito dai proponenti in fase di progettazione quale intervento di ristrutturazione di un impianto già esistente, ma invece, così come verificato in sede di sopralluogo congiunto del 26.03.2013 (giorno in cui l’assessore al ramo rispondeva in Consiglio regionale alla mia interrogazione), l’intervento consiste nella realizzazione di un nuovo impianto. Dalla verifica effettuata dall’Ufficio Urbanistica e Tutela del Paesaggio della Regione Basilicata, inoltre, l’intervento in questione ricade in area V1.3 del Piano Paesistico – Maratea –Trecchina – Rivello dove l’uso B.5.2 puntuale tecnologico esteso e B.6.1 puntuale tecnologico semplice è consentito; lo stesso piano prevede per l’area di Fiumicello, all’interno della quale ricade l’intervento, la redazione di un Piano esecutivo d’ambito che regolamenti le modalità di modifica e riqualificazione dell’intera zona, a tutt’oggi non ancora realizzato”.<br /><br />“Visto l’art. 6 della Legge regionale n. 3/90 – spiega ancora Scaglione – il quale indica che nelle more della formazione del Piano Paesistico Esecutivo d’Ambito, sono sospese le prescrizioni dirette relative alle modalità B i cui studi di compatibilità sono da effettuarsi unitariamente in sedi di progetto esecutivo d’ambito, il soprintendente agli uffici regionali ha chiesto di verificare se le suddette prescrizioni consentono<br />o meno la realizzazione del progetto in esame, o se esso debba essere sospeso in attesa della redazione del suddetto piano esecutivo. Ebbene alla luce di tutto ciò sarebbe opportuno che la Regione Basilicata – tramite i Dipartimenti coinvolti-, procedesse all’annullamento in autotutela del Parere Ambientale illegittimamente rilasciato e quindi all’annullamento della Delibera di Giunta Regionale n.<br />1650/2012 (Autorizzazione Unica), ancor prima del pronunciamento del Tar Basilicata previsto per il prossimo 04.07.2013”.<br /><br />