Il vicepresidente del Consiglio regionale ribadisce la sua netta contrarietà all’attivazione dell’impianto a biomasse
“L’inattesa ed improvvisa sentenza del Tar della Calabria che ha respinto le quattro richieste di sospensiva in riferimento all’autorizzazione che la Regione Calabria ha concesso all’Enel per la riapertura della centrale del Mercure a biomasse impone un’accelerazione all’iniziativa di netta opposizione concordata dai gruppi Idv nei Consigli regionali di Calabria e Basilicata, di intesa con il vicepresidente della Giunta provinciale, Massimo Macchia e l’europarlamentare Luigi De Magistris, in occasione dell’incontro convegno di Castrovillari del mese di ottobre scorso”. E’ quanto sostiene il vice presidente del Consiglio regionale Antonio Autilio (Idv).
Autilio ricorda che “la Giunta regionale è chiamata a dare corso alla mozione firmata anche da altri consiglieri contro il provvedimento della Regione Calabria, a sospendere il parere favorevole espresso in precedenza e a chiedere la convocazione urgente di una Conferenza di servizio con la presenza di tutti gli enti istituzionali interessati al fine di formalizzare un responso negativo alla riconversione della centrale del Mercure”.
“Sono senz'altro condivisibili le ragioni che in queste ore hanno riacceso la mobilitazione popolare e le iniziative di associazioni ambientaliste e comitati di cittadini – afferma ancora Autilio – per sventare l’aggressione al territorio calabro-lucano all’interno del Parco Nazionale del Pollino. Il modello di sviluppo che la Regione Basilicata, e siamo convinti che lo sia anche per la Regione Calabria, le istituzioni e le popolazioni del Mercure e del Pollino intendono realizzare non è certamente quello della centrale a biomasse, quanto piuttosto dell’eco-turismo e delle attività produttive eco-sostenibili in grado, tra l’altro, di garantire molti più posti di lavoro di quelli promessi dall’Enel”.
Autilio riferisce di una nuova iniziativa da concordare con l’europarlamentare De Magistris e i colleghi consiglieri regionali calabresi perché “la vicenda della centrale è solo la punta dell’iceberg di una questione molto complessa qual è la salvaguardia del territorio che si intreccia con la legalità e che richiede di non abbassare la guardia ma anzi di tenere sempre alta l'attenzione della politica e della società civile”.