Cciaa Potenza: successo per le aziende lucane al Cibus 2012

L’agroalimentare “made in Basilicata” riscuote interesse sia in Italia che all’estero. L’ultima conferma arriva dal Cibus di Parma, Salone Internazionale dell'alimentare italiano che si chiude domani (10 maggio) e che ha registrato la piena soddisfazione dei sei imprenditori lucani presenti alla missione organizzata dalla Camera di Commercio di Potenza.

Il vino “medioevale” dell’agriturismo Parco Verde e la pasta “mischiglio” del Consorzio Bontà Mediterranee sono stati probabilmente i prodotti che hanno suscitato maggiore curiosità, ma in generale tutte le aziende – dal Frantoio oleario dei fratelli Pace a Italmiko (salse e conserve), da Posticchia Sabelli (prodotti lattiero-caseari) al Caffè Opinum – sono state oggetto di attenzioni da parte di operatori e consumatori, attirati da un solco che trae origine e ricchezza da un passato contadino ma che ha saputo rinnovarsi, industrializzarsi, pur mantenendo spesso quella connotazione “familiare” che infonde fiducia.
E’ proprio in virtù di questa miscela di fattori che il prodotto lucano di qualità può proporsi con forza sia sul mercato italiano che all'estero, dove il made in Italy, malgrado la crisi, continua a volare.

«Come rivelato anche dal Rapporto 2011 sull’economia lucana, vince chi esporta e chi innova – commenta il presidente della Cciaa potentina, Pasquale Lamorte – e il settore dell’agroalimentare è uno dei pochi ad aver generato un trend positivo anche in piena crisi. Continueremo a puntare su pochi ma mirati eventi fieristici, che possano realmente procurare contatti e ordini ai nostri operatori».

Ordini che per qualche produttore sono arrivati addirittura direttamente in Fiera, premiando la volontà di diversificare e sondare nuovi mercati. Chi se lo può consentire, punta alla grande distribuzione organizzata, forte del fatto che cresce esponenzialmente l'interesse da parte delle catene internazionali per l'offerta dell'industria italiana. Laddove, invece, le quantità di prodotto rappresentano un limite oggettivo, i produttori lucani scelgono di posizionarsi su un target alto di consumatori, sempre più informati e consapevoli. Gli stessi che hanno potuto ammirare, durante il Cibus, le splendide ceramiche di Calvello, manufatti di artigianato artistico decorati a mano che rappresentano il forte legame del cibo con il territorio lucano. Un bel modo per collegare l’agroalimentare ai settori affini (artigianato artistico, appunto, ma anche turismo e ambiente) determinando un ritorno di immagine complessivo per la Basilicata del gusto. 

BAS 05

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