Cciaa Potenza: cresce la voglia di export delle Pmi lucane

194 imprese aderenti, per la stragrande maggioranza lucane: 127 quelle provenienti dal Potentino, 33 dal Materano: i numeri del roadshow organizzato dalla Camera di Commercio di Potenza con la sua azienda speciale Forim, nell’ambito dell’iniziativa nazionale di Ice-Agenzia che ha fatto tappa a Potenza, non lasciano dubbi e testimoniano che anche in Basilicata c’è una gran voglia di internazionalizzare.

"L’aumento dell’apertura verso l’estero non è solo una risposta alle difficoltà della crisi, ma manifesta un grado di maturità che ha portato le nostre aziende a sviluppare processi e prodotti o servizi in grado di produrre il salto di qualità su tavoli più ampi del ristretto contesto locale o nazionale – spiega il presidente della Cciaa potentina, Michele Somma -. Del resto, negli ultimi anni le imprese che hanno aumentato l’esposizione all’estero hanno manifestato una dinamica del lavoro e della produttività migliore, mantenendo comunque la capacità tecnica produttiva qui in Basilicata. C’è da sostenere questi processi, poiché l’ostacolo più rilevante all’internazionalizzazione risulta ancora la scarsa conoscenza del mercato di destinazione, seguito da problematiche istituzionali (politiche doganali) con i paesi target e dal difficile accesso al credito bancario. Ostacoli che le Istituzioni possono contribuire a superare".

Rispetto ai dati registrati al roadshow, è interessante constatare la presenza massiccia di piccole aziende (quelle con fatturati derivanti dall’export sotto i 500.000 euro annui) e che la maggioranza delle Pmi iscritte on line non esporta: segno evidente della volontà di aprire nuovi percorsi. Ma di cosa hanno bisogno queste aziende? Soprattutto informazioni promozionali e di marketing, ma anche in relazione al campo finanziario e della formazione. Sintomatico a questo proposito un dato relativo alle professionalità presenti in azienda: sulle 168 aziende iscritte on line, solo 49 hanno una risorsa dedicata all’export.

Potrà risultare probabilmente di aiuto l’intervento “Voucher per l’internazionalizzazione”, finalizzato a sostenere le PMI e le reti di imprese nella loro strategia di internazionalizzazione attraverso l’inserimento in azienda di un “Temporary Export Manager”. E' un intervento del Ministero dello Sviluppo economico e consiste in un contributo a fondo perduto sotto forma di “Voucher”, ovvero un sostegno economico a copertura di servizi erogati della durata di almeno 6 mesi a tutte quelle PMI che intendono guardare ai mercati oltreconfine attraverso una figura specializzata capace di studiare, progettare e gestire i processi e i programmi sui mercati esteri. Lo stanziamento complessivo di 19 milioni di euro per l’operazione voucher si inquadra nel Piano Straordinario per il Made in Italy. Possono beneficiarne le micro, piccole e medie imprese (PMI) costituite in forma di società di capitali, anche in forma cooperativa, e le Reti di imprese tra PMI, che abbiano conseguito un fatturato minimo di 500mila euro in almeno uno degli esercizi dell’ultimo triennio.

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