Il report nasce dalla collaborazione tra l’Osservatorio regionale del diabete (Bbdo) e l’Istituto di Igiene dell’Università cattolica del Sacro Cuore ed evidenzia criticità e suggerisce proposte per attuare interventi di prevenzione e cura del diabete.
Il “libro bianco” sul diabete è il report nato dalla collaborazione tra il Basilicata Barometer Diabetes Observatory (Bbdo) e l’Istituto di Igiene dell’Università cattolica del Sacro Cuore, presentato a meno di un anno dall’insediamento dell’osservatorio regionale, primo in Italia e candidato a modello a livello nazionale e internazionale nella lotta al diabete anche grazie al progetto di geomedicine avviato dall’Università di Tor Vergata con l’Università di Ginevra e la World Health Organizzation.
Il libro bianco è stato presentato oggi a Potenza, nell’Auditorium dell’azienda ospedaliera San Carlo, dall’assessore regionale alla Salute Attilio Martorano e dal Rettore dell’Università di Roma Tor Vergata e presidente dell’Ibdo Foundation Renato Lauro, alla presenza del sottosegretario alla Salute Paolo Fadda, del vice ministro dell’Interno Filippo Bubbico e del vice presidente del Parlamento europeo Gianni Pittella.
Il rapporto (mappa del diabete) svela fattori di rischio, comportamenti, stili di vita e abitudini della popolazione lucana, che tra le regioni italiane presenta un maggior rischio di diabete ed indica gli strumenti e le azioni da attuare per la prevenzione e cura della patologia.
Fin dallo scorso anno la Regione Basilicata, su iniziativa dell’Assessorato alla Salute, d’intesa con l’Università di Roma Tor Vergata, l’Osservatorio nazionale per la Salute delle Regioni e l’Osservatorio nazionale del diabete, ha dato l’avvio al Bbdo, osservatorio privilegiato in Italia, che si prefigge lo scopo di individuare le cause e le soluzioni per affrontare l’aspetto pandemico del diabete e dell’obesità in Basilicata, la regione italiana con la più alta prevalenza di diabete di tipo 2 e con la più elevata prevalenza di obesità.
Il libro bianco sul diabete conferma che questa malattia è “silenziosa” ed asintomatica, viene infatti spesso diagnosticata a seguito di complicanze o di controlli routinari e, in taluni casi, può portare a gravi conseguenze, anche alla morte. Fattori che condizionano la malattia sono gli stili di vita e le abitudini alimentari, quali l’eccessivo peso corporeo, la mancanza di attività fisica, la scorretta alimentazione.
La Basilicata, infatti, si contraddistingue per un consumo ridotto di ortaggi, frutta e verdura, alimenti di cui la regione dispone in grande quantità, nonostante il grande consumo di pesce rispetto alla media nazionale. L’obesità è una condizione altrettanto diffusa tra i lucani: il rapporto denuncia, infatti, un dato preoccupante, il 32,9 per cento dei soggetti residenti in Basilicata, principalmente rientranti nella fascia di età compresa tra i 6 e i 17 anni, risultano in eccesso di peso, dato notevolmente superiore al valore nazionale. A ciò si accompagna una propensione alla sedentarietà, solo il 16,3 per cento della popolazione lucana pratica uno sport in maniera continuativa (Italia: 21,9 %; benchmark – Provincia Autonoma di Trento: 31,9 %).
Per contrastare i fattori di rischio e gestire il diabete, il Libro bianco suggerisce un’organizzazione sanitaria integrata e strutturata diretta al soddisfacimento dei bisogni di salute della comunità: “community-based”, approccio multilivello con l’obiettivo principale di modificare gli stili di vita correlati al rischio, coinvolgendo la popolazione regionale.
Sil