"E’ passato esattamente un mese dall’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri del Decreto “Modifiche e integrazioni al testo unico del pubblico impiego, di cui al decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, ai sensi degli articoli 16, commi 1, lettera a), e 2, lettere b), c), d) ed e) e 17, comma 1, lettere a), c), e), f), g) , h), l), m), n), o), q), s) e z) della legge 7 agosto 2015, n.124” vale a dire il testo che riforma la pubblica amministrazione e che all’art. 20 stabilisce un percorso di stabilizzazione dei precari della PA, e non è successo assolutamente nulla in Basilicata.
USB – dichiara Francesco Castelgrande, coordinatore Pi – propone l’immediata istituzione di un tavolo di confronto sui contenuti del nuovo “Testo Unico del Pubblico Impiego” in cui siano rappresentati l’istituzione regionale, i sindacati e i referenti del Comitato per la stabilizzazione.
Il decreto introduce, tra le altre cose, disposizioni mirate al raggiungimento del progressivo superamento della “dotazione organica”, fermo restando i limiti di spesa, attraverso il nuovo strumento del “Piano triennale dei fabbisogni”.
Uno dei primi impegni politici che USB chiede al Presidente della Giunta è la ridefinizione della pianta organica che deve ora tener conto delle novità introdotte dal “Decreto Madia”. La Regione è chiamata in questo momento a dare una risposta ai tanti lavoratori precari che da oltre 10 anni garantiscono alcuni servizi fondamentali per l’Ente come l’assistenza tecnica ai fondi UE".
"In definitiva – aggiunge Castelgrande – si chiede alla Regione l’incardinamento di un percorso che possa consentire ai soggetti che hanno diritto di partecipare ai piani di assunzione triennali a partire dal 2018, e che per mezzo di proroghe che il decreto legislativo prevede, i lavoratori precari possano essere accompagnati alla stabilizzazione per concorso, sganciando tutti i soggetti che hanno diritto alla stabilizzazione dalla “spada di Damocle” della gara di assistenza tecnica che prevede la risoluzione anticipata dei contratti in caso di aggiudicazione, contratti che hanno come scadenza il 30 giugno prossimo.
Ci auguriamo che sia la volta buona per poter riconoscere il diritto al lavoro , sapendo sin d’ora che se la Regione si opporrà a questo percorso saranno organizzate azioni di lotta e di protesta, e in ultimo la strada giudiziaria per il riconoscimento del diritto al lavoro".
Bas 05