Cannizzaro (Cicas) audito in quarta Commissione

Il Presidente Cicas Sanità Privata Basilicata ascoltato in merito alla delibera dell’Asp n.132 del 2 marzo 2017concernente i tetti di spesa delle strutture private accreditate

Nel corso dei lavori della quarta Commissione consiliare (Politica sociale) convocata dal presidente Luigi Bradascio, &egrave; stato audito Michele Cannizzaro, presidente Cicas Sanit&agrave; Privata Basilicata, dietro sua richiesta, in merito alla delibera dell&rsquo;Azienda sanitaria di Potenza&nbsp; n. 132 del 2 marzo 2017, nella quale vengono provvisoriamente prorogati i tetti di spesa per le strutture accreditate assegnati alle strutture stesse per l&rsquo;anno 2016.<br /><br />&ldquo;In detto provvedimento&nbsp; – ha&nbsp;detto Cannizzaro – si fa riferimento alla delibera di Giunta regionale n. 36 del 24 gennaio 2017 delibera non ancora pubblicata sul Bollettino ufficiale della Regione Basilicata, in quanto trasmessa per l&rsquo;acquisizione del parere alla quarta Commissione consiliare permanente – dove &egrave; ancora in discussione (ndr)&rdquo;.<br /><br />Cannizzaro ha&nbsp;fatto &ldquo;una memoria storica della riabilitazione, a partire della prima contrattazione del 1996&rdquo;, non omettendo di dire che &ldquo;l&rsquo;atteggiamento della Regione, nel corso degli anni, non &egrave; stato consono e legittimo, essendo venuta meno all&rsquo;obbligo di udire le parti associative nel corso delle successive concertazioni&rdquo;. Cannizzaro ha parlato di &ldquo;politica del doppio binario in merito al trattamento tariffario diversificato circa gli articoli 25, che pure ha conosciuto degli adeguamenti, e articolo 26 che ha visto talvolta il raddoppio delle tariffe, pur in presenza di prestazioni simili&rdquo; e sottolineato &ldquo;la necessit&agrave; di rivedere le linee guida non pi&ugrave; attuali, non tenendo quale punto di riferimento la sola storicit&agrave;, senza porre al centro del sistema il cittadino con le sue esigenze ed il diritto alla salute, nonch&eacute; il problema delle liste di attesa, badando semplicemente ai numeri ed ai soldi&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Le osservazioni, quindi &ndash; ha detto Cannizzaro &ndash; attengono al modus operandi che la Giunta regionale e questa Commissione hanno tenuto negli ultimi tre anni. In primo luogo deve rilevarsi la tempistica che ormai regolarmente caratterizza l&rsquo;adozione dei provvedimenti in materia di assegnazione dei tetti di spesa; senza entrare nei limiti giuridici dettati dall&rsquo;adunanza plenaria del Consiglio di Stato in materia di retroattivit&agrave; dei provvedimenti di assegnazione dei tetti, dal punto di vista aziendale arrivare come si &egrave; arrivati a giugno senza ancora conoscere le determinazioni per l&rsquo;anno in corso rende praticamente impossibile organizzare in maniera corretta l&rsquo;attivit&agrave; di impresa di ciascuna struttura, Ci&ograve; non lede solamente gli interessi aziendali degli imprenditori del settore, ma porta ad un fisiologico abbassamento degli standard qualitativi del servizio reso e questo penalizza esclusivamente il sacrosanto diritto alla salute dei cittadini lucani&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Oggi &ndash; ha specificato il Presidente Cicas &ndash; sono qui a rappresentare la pi&ugrave; grossa azienda in termini di fatturato, sto interagendo con questa Commissione in qualit&agrave; di rappresentante di circa 14 strutture e del 75 per cento del fatturato regionale, su una delibera che so esistere perch&eacute; richiamata in un provvedimento dell&rsquo;Azienda sanitaria, ma che non &egrave; mai stata pubblicata e che &egrave; all&rsquo;esame di questo organismo da almeno 5 mesi. Chiedo, pertanto, per oggi e per il futuro di voler essere pi&ugrave; solerti nell&rsquo;espletare il compito assegnatovi dalla Statuto nel rispetto delle centinaia di famiglie che vivono grazie al lavoro nel settore sanitario ed ai pazienti che hanno diritto ad un&rsquo;assistenza sanitaria migliore anche in considerazione delle gravi lacune della sanit&agrave; pubblica&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Nel 2015 &ndash; ha ricordato Cannizzaro – si &egrave; modificato il criterio di assegnazione dei tetti in modo del tutto discrezionale e ad anno ormai concluso (31 dicembre), togliendo ad alcuni per dare ad altri senza alcuna giustificazione. La spesa sanitaria del 2015 per le prestazioni di specialistica ambulatoriale ex articolo 25 &egrave; rimasta esattamente quella del 2014, ovvero 25.750.000 euro circa, ovvero il consuntivo 2011 meno il 2 per cento. Fatto 100 il consuntivo 2011, la riduzione del 2 per cento applicata per il 2014 &egrave; uguale a quella del 2015, ovvero il tetto &egrave; sempre 98. A dimostrazione della mancanza di una prospettiva e di un&rsquo;idea di sanit&agrave; a lunga durata non vi &egrave; pi&ugrave; traccia dei criteri del 2015; si introduce, invece, il cosiddetto &lsquo;Tetto di competitivit&agrave;&rsquo;. Purtroppo, ancora una volta, le delibere sono state adottate alla fine dell&rsquo;anno, ad onor del vero nel 2016 &egrave; andata meglio, le delibere sono state adottate tra agosto ed ottobre, ma i contratti sono stati sottoscritti nuovamente alla fine di dicembre. Fermo restante che gli atti relativi agli anni 2015 e 2016 sono al momento sub judice e non &egrave; questa la sede per discutere della loro illegittimit&agrave; – ha rimarcato Cannizzaro – proprio l&rsquo;imminenza della decisione del Tar suggerirebbe (come gi&agrave; sarebbe dovuto avvenire per il 2016) di fermare questa compulsiva, confusa e approssimativa attivit&agrave; deliberativa per l&rsquo;anno in corso e di rimandare tutto al prossimo anno, magari all&rsquo;inizio, quando si presume che il Tar si sia pronunciato, in positivo o in negativo che sia&rdquo;.<br /><br />Hanno preso parte ai lavori della quarta Commissione il presidente Luigi Bradascio (Pp) e i consiglieri Giovanni Perrino (M5s), Giannino Romaniello e Aurelio Pace (Gm), Michele Napoli (Pdl-Fi), Gianni Lacorazza, Mario Polese e Achille Spada (Pd).<br />

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