Caccia di selezione al cinghiale: precisazioni del Dip. Ambiente

Tutte le notizie di

“Le Regioni possono decidere le forme del prelievo in autonomia”

“Sulla caccia di selezione al cinghiale, decisa dalla Regione Basilicata nel Calendario Venatorio, perdurano equivoci e confusioni. Per evitarli, l’Osservatorio regionale degli habitat e delle popolazioni faunistiche del dipartimento Ambiente cerca – con le seguenti precisazioni – di mettere un punto fermo”.
Il dirigente dell’Ufficio parchi, biodiversità e tutela della natura, Francesco Ricciardi, innanzitutto fa chiarezza sulle definizioni: “La caccia di selezione al cinghiale consiste nel prelievo venatorio esercitato da operatori, esperti nel censimento e nel prelievo di ungulati, formati con un corso tenuto in applicazione delle linee guida Ispra”.
“Per quanto concerne gli ungulati – spiega Ricciardi – lo Stato permette alle Regioni di determinare in autonomia le modalità di esercitare il prelievo in modo selettivo o organizzato e di normare le attività, anche al di fuori dei periodi e degli orari di cui alla legge 11 febbraio 1992, n. 157. Con il calendario venatorio 2014/2015, la Regione Basilicata ha introdotto (vedi art. 4) la caccia di selezione al cinghiale, per un periodo limitato”.
“Il parere favorevole dell’Ispra rilasciato l’11/6 – prosegue – ha condiviso in pieno la corretta previsione per la caccia di selezione al cinghiale”.
L’articolo 4 indica, infatti, in modo dettagliato i tempi e le giornate di prelievo, la tecnica utilizzata (alla cerca e all’aspetto) in un raggio di 150 metri dal punto di prelievo individuato e mappato ai sensi del disciplinare in una delle zone di tipo A (punti con maggiore concentrazione di danno), di tipo B (aree limitrofe alle aree naturali protette), di tipo C (punti di censimento e vicinanza ad appezzamenti con colture di pregio da salvaguardare), tipo di arma da utilizzare corredata di ottica di puntamento, il numero e la classe di età degli esemplari da prelevare.
L’esecuzione degli adempimenti è stata poi demandata agli Ambiti territoriali di caccia, consentendo il differimento del termine di inizio delle operazioni fino al 1° settembre 2014.
“In questo modo – conclude Ricciardi – intendiamo sensibilizzare il mondo venatorio tutto, associazioni e istituzioni nel formare ulteriori professionalità sempre più specifiche nel campo del prelievo controllato o di selezione e dei servizi”.

BAS 05

    Condividi l'articolo su: