Sono due gli impianti contestati in Basilicata ed inseriti nel nono rapporto (2013) del Nimby Forum (promosso dall’ associazione no profit Aris – Agenzia di Ricerche Informazione e Società) che costituisce una banca dati nazionale delle opere di pubblica utilità che subiscono contestazioni e resistenze da parte delle comunità locali, perché potrebbero avere effetti negativi sul territorio. Si tratta della Centrale Biomasse di Stigliano e della Centrale idroelettrica di Maratea. Lo riferisce il Centro Studi Turistici Thalia facendo riferimento allo stesso Rapporto dell’Aris, nata nel 2004 con l'obiettivo di analizzare l'andamento della sindrome NIMBY (Not In My Back Yard – non nel mio cortile).
L’attenzione del C.S. Thalia si concentra in particolare sulla centrale idroelettrica di Maratea per l’impatto sulle attività turistiche di Fiumicello di Maratea. Non a caso la centrale continua a registrare l’opposizione dei cittadini di Maratea e di alcune associazioni ambientaliste – in prima fila la Ola – che avevano denunciato lo stravolgimento di uno dei tratti di costa più integre del Tirreno. A queste preoccupazioni si associano gli operatori turistici e lo stesso C.S. Thalia. Il progetto prevede la posa della prima pietra nel prossimo mese di ottobre 2014. Secondo molti esperti, i salti di quota che il torrente fa nel territorio marateota (soli 4km, impedirebbero lo sviluppo di quei 310kWh di potenza che il progetto prevede di produrre: molto più semplice sfruttare i salti di quota più a monte, evitando così il rischio di costruire lungo l'arenile (o poco più sopra). La caratteristica del territorio della costa tirrenica lucana infatti rende tutto vicino e lontano allo stesso tempo: la roccia che scende a picco sul mare, impreziosendone la costa con decine di calette ognuna diversa dall'altra, e per questo ognuna a suo modo incantevole, avvicina enormemente le opere dell'uomo all'acqua del golfo di Policastro.
Il progetto – sottolinea Arturo Giglio, segretario del C.S. Thalia – è in forte contraddizione con le tante iniziative, specie in questa “maledetta” (per gli operatori turistici) stagione in Basilicata per affermare il modello di sviluppo eco-compatibile e sostenibile oltre che con la programmazione dell’offerta turistica regionale. Noi stiamo dalla parte dei cittadini, delle associazioni ambientaliste e degli operatori che continuano ad investire e a credere nel rilancio di Maratea e a non volere nel proprio incantevole cortile (di costa) l’impianto.
bas 02