Bonifiche Sin; Acito (Confapi Mt): procedure di gara trasparenti

Il presidente di Confapi Matera, Enzo Acito, esprime “preoccupazione” in merito ai tempi di esecuzione dei lavori di bonifica delle aree industriali di Tito e Valbasento “invoca l’adozione di “procedure di gara che garantiscano massima trasparenza e par condicio”.
“Tra gli interventi in Valbasento – evidenzia Acito – è stato inserito il ‘completamento della caratterizzazione delle acque superficiali e dei sedimenti dell’asta fluviale del fiume Basento, completamento della progettazione del MISE e bonifica delle acque superficiali e dei sedimenti dell’ asta fluviale del fiume Basento’, per l’importo a base d’asta di € 1.000.000,00. Questo piano di caratterizzazione completa la banca dati delle precedenti caratterizzazioni i cui risultati, complessivamente, costituiscono la base per la progettazione dell’ intervento di ‘Completamento della messa in sicurezza e bonifica delle acque di falda delle sole aree di competenza pubblica’ con importo a base d’asta di € 10.800.000,00. Pertanto, solo dopo aver acquisito le informazioni del piano di caratterizzazione, prima indicato, potranno essere resi disponibili i dati per l’intervento di bonifica”.
“La mancata conoscenza di questi dati – continua Acito – potrebbe inficiare la corretta progettazione degli interventi, pertanto l’appalto da 10.800.000 € non potrà essere espletato prima della ultimazione dell’appalto della caratterizzazione da 1.000.000 €. Se l’intervento di caratterizzazione fosse espletato con il sistema dell’appalto integrato, i tempi si potrebbero pericolosamente allungare, per la necessaria redazione della progettazione definitiva, le procedure di aggiudicazione, la redazione del progetto esecutivo, la realizzazione dei lavori di caratterizzazione e la successiva validazione dei risultati, senza trascurare il rischio che potenziali ricorsi potrebbero bloccare tutto il procedimento amministrativo”. Confapi Matera, “al fine di scongiurare i rischi citati, propone di affidare all’ISPRA, già incaricata dalla Regione di redigere i progetti preliminari, anche la progettazione definitiva di tutti gli interventi finanziati, in modo da procedere all’appalto con l’onere, a carico dell’affidatario, della progettazione esecutiva e l'esecuzione di lavori sulla base del progetto definitivo dell’amministrazione aggiudicatrice (art. 53 comma 2 lett b del D Lvo 163/06)”.
“Questo sistema di aggiudicazione, che non presenta alcuna discrezionalità – dichiara Acito – ridurrebbe considerevolmente il rischio di ricorsi amministrativi e limiterebbe sensibilmente i tempi di appalto ed esecuzione dei lavori”. Nel caso in cui si voglia ricorrere alle procedure dell’appalto integrato, Confapi evidenzia la “necessità che siano messe a disposizione dei concorrenti tutte le banche dati degli elementi inquinanti rilevati, su ambiti pubblici e privati, complete di tutti gli elementi acquisiti dalla caratterizzazione di cui in precedenza, oltre a quelli provenienti da tutte le altre campagne di caratterizzazione che storicamente sono state eseguite nelle aree due industriali”.
“Saremo vigili per scongiurare rischi di premialità, in sede di gara, a vantaggio di proposte con dati provenienti da campagne di caratterizzazione integrative rispetto ai dati messi a disposizione, di tutti i concorrenti, dalla Stazione Appaltante. Le imprese sono pronte a competere ad armi pari, purché tutti conoscano i dati di partenza. Chiediamo – conclude il presidente Acito – che sia garantita la par condicio al fine di scongiurare il rischio di ricorsi amministrativi e perdita dei finanziamenti, con conseguente grave pregiudizio per la salute delle popolazioni e per il rilancio delle aree industriali”.

bas 08

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