“E’ sempre più evidente e spudorato il tentativo di trasformare la Lucania fenix in un unico campo petrolifero. In stato più che avanzato, poi, l’operazione tesa ad esautorare la Regione da qualsiasi competenza in materia di energia e in particolare di attività inerenti la ricerca e la coltivazione di idrocarburi”. Così Maurizio Bolognetti della direzione Radicali Lucani e autore del libro “Le mani nel petrolio”
“Da Marsico Nuovo a Calvello – aggiunge Bolognetti – folli progetti legati a ulteriori perforazioni in aree ad alto rischio idrogeologico avanzano e la resistenza è affidata a pochi volenterosi, in una regione che si scopre sempre più povera e sempre più spopolata e governata a colpi di slogan e suggestioni partitocratiche. Ed è in questo contesto che tocca leggere di una collaborazione tra l’Università della Basilicata e le compagnie petrolifere”.
“Forse dovremmo parlare di “sostenibilità ambientale” e di “comunità sostenibili”, laddove – dice ancora Bolognetti – il tanto decantato sviluppo sostenibile rimane subordinato all’imperativo di una insostenibile crescita economica, illimitata ed esponenziale. Forse, chissà, dovremmo parlare anche di equità sociale, di giustizia ambientale, di tecnocrazia e di democrazia, e della necessità di cambiare i nostri modelli di riferimento. Sarebbe interessante poter sviluppare un dibattito sui limiti dello sviluppo, magari partendo da un documento del prof. Aldo Loris Rossi. Intanto ci auguriamo che la “collaborazione” sbandierata da Total e Shell non ci ricordi la figura emersa qualche mese fa, quella del “geologo mediatore”.
Con tutto il rispetto per Cobianchi, direttore dell’ufficio di Potenza di Total Italia, nutriamo una qualche diffidenza sulla natura delle “relazioni” che le compagnie petrolifere hanno stretto e vogliono stringere con il nostro territorio”.
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