Blasi(Fdi) risponde a sindacati su vicenda lavoratori indotto Eni

“Cgil, Cisl e Uil si ricompattano sulla bassa cucina demagogica, rispediamo al mittente le offese personali e chiediamo un confronto nel merito delle questioni”
“La revoca della determina dirigenziale che attribuisce di fatto mille euro esclusivamente ai dipendenti di aziende che operano nell’indotto Eni, per un totale di oltre un milione di euro all’anno” è una richiesta che legittimamente il consigliere regionale Gianni Rosa può formulare, interloquendo con la giunta regionale e il popolo lucano, nell’espletamento democratico della sua funzione di rappresentante eletto nella massima assemblea territoriale.
Cgil, Cisl e Uil scendono sul piano della demagogia e della bassa propaganda, attaccando in maniera indegna e strumentale una posizione politica legittima e trasparente.
Capiscano i sindacati che in Basilicata oltre al potere consolidato esiste uno spazio culturale serio e determinato che sviluppa con coerenza e senza alcun interesse di parte politiche di opposizione.
L’atto amministrativo, licenziato dal dipartimento programmazione e finanze, è contestato da Fratelli d’Italia per la sua iniquità e per l’uso improprio che si fa dei soldi pubblici. Peraltro un atto di programmazione così rilevante merita assunzioni di responsabilità istituzionali in linea con gli indirizzi e i poteri stabiliti dallo Statuto regionale. Che la Giunta Regionale sostenga finanziariamente la contrattazione territoriale di un comparto è atto che si presta a molteplici aspetti di illegittimità e che diventa un precedente per tutti gli altri territori e ciascun comparto lavorativo. Così come impropria appare la copertura finanziaria, soprattutto nel mentre non si è chiarito fino in fondo l’utilizzo dei proventi del petrolio. Non siamo stati noi a criticare la card benzina per i soli patentati lucani. Stupisce che nello stesso errore cada oggi proprio chi quelle critiche aveva alzato con forza.
Accettiamo un confronto su questi temi e nel merito della questione, rispediamo però, con fermezza, al mittente offese personali e atteggiamenti che nulla hanno a che vedere con il ruolo e la funzione pubblica che ciascun consigliere regionale anzi, ciascun cittadino, ha il diritto di esprimere”.

BAS 05

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