Presidente e componenti Crpo sottolineano come: “La differenza trova le radici nel confronto” e aggiungono che “il valore aggiunto delle donne e del loro apporto alla società in ambito lavorativo, sociale e politico risulta essere un dato indiscutibile”
“Oggi ci troviamo in un contesto nel quale la rappresentanza di genere misura il tasso di democrazia nel nostro Paese e come tale deve essere intesa in tutte le formazioni sociali”. E’ la convinzione della presidente della Commissione regionale pari opportunità della Basilicata, Angela Blasi, che prosegue affermando: “il contesto nel quale viviamo ci ha abituati al conflitto, ma il valore della differenza trova le radici nel confronto”.<br /><br />“Le quote di genere – sottolinea Angela Blasi – rappresentano la medicina utile per guarire da una forma di democrazia dimezzata e sofferente che priva tutti i cittadini di un punto di vista differente e rappresenterebbero un utile rimedio per intaccare le solite logiche maschiliste che mal si coniugano con una seria e matura cultura politica. L'equilibrio di genere è il riconoscimento della parità in ogni ambito, come affermato nell'articolo 3 della Costituzione Italiana”.<br /><br />“Ricercando il confronto, che è fonte indispensabile di ricchezza, da sempre ho sottolineato – dice la Presidente della Crpo – l'importanza del valore della differenza e ne ho chiesto l'inclusione anche nella carta Costituzionale della nostra Regione. Il valore aggiunto delle donne e del loro apporto alla società in ambito lavorativo, sociale e politico risulta essere un dato indiscutibile e sono convinta che la consapevolezza del proprio ruolo abbia contaminato tante coscienze e costituisce un sufficiente punto di forza perché non si pretenda null'altro se non il rispetto di quanto costituzionalmente dovuto e legislativamente riconosciuto”.<br /><br />“Il Comune di Potenza e non solo (ci sono altri Comuni della nostra regione che si trovano nelle medesime condizioni), così come denunciato in un precedente comunicato – rileva Angela Blasi – non ha rispettato la cosiddetta legge Delrio, in dispregio di un corretto agire che avrebbe evitato vie giudiziarie e poteva fungere da esempio, anche in qualità di Città capoluogo di Regione, per altri Comuni inadempienti”.<br /><br />La Commissione pari opportunità, nell'ambito delle proprie prerogative istituzionali, in presenza di uno stato generalizzato di inosservanze ha stigmatizzato e continuerà a stigmatizzare decisioni e comportamenti che mortificano, in materia paritaria, il rispetto di una compiuta democrazia che ben si coniugherebbe con una seria e concreta volontà di cambiamento.<br /><br />“Non ci siamo mai sottratte – sostengono le componenti della Crpo – e non ci sottrarremo da alcun confronto, in ambito istituzionale e non, anzi lo rincorreremo, continuando a coinvolgere le Amministratrici locali e quanti altri ed altre vorranno spendersi perché si affermino i diritti quali atti dovuti e non discrezionalmente concessi”.<br />