Riflettendo sul significato del 25 novembre e sui principi sanciti dall’Unesco, la presidente della Crpo della Basilicata, sottolinea che : “Un giorno non basta per ricordare tutte le vittime di violenza di genere, ma è utile per non dimenticarle”
“La violenza contro le donne è una violazione dei diritti e delle libertà fondamentali delle donne. E’ inaccettabile in qualsiasi delle sue molteplici forme. L’Unesco s’impegna a proteggere e promuovere i diritti e le libertà delle donne. Per farlo è necessario garantire la piena ed equa partecipazione delle donne allo sviluppo ed ai processi di costruzione della pace, a tutti i livelli”. A riferire le parole di Irina Bokova, direttrice generale dell’Unesco, è la presidente della Commissione per le Pari opportunità della Basilicata, Angela Blasi.<br /><br />“Un giorno – afferma la presidente Blasi – non basta per ricordare tutte le vittime di violenza di genere, ma è utile per non dimenticarle. Il 25 novembre è un giorno che ha origini non lontane e che abbiamo il dovere di rispettare. Un giorno che porta in sé il dolore per la violazione di un diritto e la tenacia di chi combatte per farlo rispettare. Quante donne – è l’amara riflessione – muoiono prima ancora di essere uccise? Questa è una domanda che dovremmo porci ed il nostro obiettivo deve essere quello di prevenire che ciò accada. L'educazione al valore dei diritti è un passaggio fondamentale perché questo avvenga”.<br /><br />“La violenza contro le donne ha assunto proporzioni così allarmanti da richiedere di essere posta tra le priorità delle agende politiche di tutte le Amministrazioni. E' necessario essere promotori di atti ed iniziative per affermare una cultura di rispetto dei diritti e della persona, diffondendo principi, idee, valori che accompagnino concretamente il “NO” alla violenza. Il nostro combattere la violenza contro le donne – conclude la presidente Blasi – deve durare 365 giorni e le 24 ore trascorse il 25 novembre devono essere un monito per non dimenticare di farlo”.<br />
