“La rottura del patto sociale e della coesione nazionale ha determinato un grave ed ulteriore ritardo nell’economia del Mezzogiorno. Lavoro, presidi sociali e produttivi, progettualità, un’idea di futuro. Tutto questo manca”. Lo ha detto il segretario regionale di Grande Sud, Gianfranco Blasi.
“Serve una consapevolezza ed uno sforzo straordinario del popolo del Mezzogiorno – ha aggiunto Blasi – per ritrovare le ragioni di una speranza e di una fiducia oggi rarefatte nella nebbia del’individualismo e nel conato di vomito di una modernità che perde e confonde il vecchio impianto sociale e disintegra il tessuto connettivo delle nostre relazioni.
Noi dobbiamo farcela da soli, senza chiedere nulla di più di quello che ci spetta, senza immaginare interventi straordinari, senza cedere alle lusinghe di un rigurgito statalista. Il Sud di oggi con la sua storia, le sue risorse umane e la sua identità. Da qui bisogna ripartire, senza retorica, senza pregiudizi ideologici e senza l’eterna attesa di qualche salvatore affascinante e subdolo che si possa chiamare petrolio, intervento straordinario o neomeridionalismo. Il Sud – ha concluso – è un luogo fisico e comunitario che non può e non deve essere soggiogato. Il Sud di domani è un insieme di comunità e territori che saranno impegnati a costruire un’Italia capace di riconoscersi nelle sue diversità”.
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