Bilancio Arpab, Perrino torna a chiedere dimissioni Schiassi

Il capogruppo del Movimento cinque stelle: "Pur spendendo oltre 9 milioni di euro per il personale, il direttore ammette che l’Agenzia non è in grado di svolgere le prestazioni obbligatorie per legge”

&quot;Niente di nuovo sotto il sole: Schiassi conferma quanto di negativo gi&agrave; era noto sulla carente operativit&agrave; dell&rsquo;Arpab e dimostra la propria evidente inadeguatezza a proporre a Pittella valide soluzioni ai gravi problemi che affliggono l&rsquo;importante agenzia regionale di monitoraggio ambientale&rdquo;. Lo evidenzia il capogruppo del M5s, Gianni Perrino dopo l&#39;approvazione, avvenuta ieri in seconda Commissione, &quot;del Bilancio di previsione pluriennale relativo al triennio 2015/2017 e in attesa dell&rsquo;approvazione definitiva in Consiglio dei bilanci preventivi per il 2014 (quello &lsquo;fantasma&rsquo;) e 2015 di Arpab&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Schiassi &ndash; aggiunge il consigliere – potenziale emulo di Schettino, traccia una &lsquo;rotta di navigazione&rsquo; dell&rsquo;Arpab nei prossimi tre anni che si annuncia pericolosamente simile a quella seguita dal &lsquo;Titanic&rsquo;. Per questo motivo, il M5s Basilicata ha espresso in Commissione ed esprimer&agrave; in aula voto contrario, auspicando una seria riforma di un&rsquo;Agenzia assai importante per la nostra terra&rdquo;.<br /><br />Perrino fa quindi un&rsquo;analisi del bilancio discusso in Commissione ed elenca le finalit&agrave; che Arpab si pone nel triennio 2015-2017. &ldquo;Anzitutto &ndash; dice – il bilancio di previsione pluriennale si presenta in maniera fortemente contraddittoria: da un lato, ribadisce finalit&agrave; (pi&ugrave; o meno, grossomodo) condivisibili; dall&rsquo;altra sottolinea pesanti criticit&agrave;, rispetto alle quali non indica alcuna &lsquo;via d&rsquo;uscita&rsquo; e che, quindi, rendono quasi impossibile perseguire le stesse finalit&agrave; e gli obiettivi preventivati. La prima forte criticit&agrave; che rende quasi impossibile perseguire le finalit&agrave;, &egrave;&nbsp; la spesa del personale che assorbe quasi tutto il contributo della Regione Basilicata. Al costo del personale Arpab si somma quello &lsquo;migrato&rsquo; ad Arpab da Metapontum Agrobios (cui si applica un contratto di diritto privato meglio retribuito rispetto a quello pubblico, creando in tal modo una disparit&agrave; ingiustificata). Per sostenere tale costo pi&ugrave; quello di funzionamento della sede di Metaponto (complessivamente per 2.925.000 euro) la Regione d&agrave; all&rsquo;Arpab altri 2.581.000 euro&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Insomma &ndash; aggiunge il consigliere del M5s – le risorse che la Regione fornisce ad Arpab sono spese quasi totalmente per il personale Arpab e per quello ex Agrobios. Da sottolineare che il personale costa tanto ma, nonostante ci&ograve;, &egrave; definito da Schiassi &lsquo;insufficiente nella sua composizione quali – quantitativa&rsquo;. Questa situazione, insostenibile e paradossale, ha reso l&rsquo;operativit&agrave; dell&rsquo;Arpab fortemente dipendente dai trasferimenti regionali e quindi, per stessa (incredibile) ammissione di Schiassi, &lsquo; l&rsquo;Arpab non &egrave; in grado di svolgere le prestazioni obbligatorie per legge&rsquo;. Schiassi mette nero su bianco che l&rsquo;Arpab non &egrave; in grado di far fronte ai suoi compiti istituzionali: su tutti, non &egrave; in grado di effettuare un monitoraggio ambientale affidabile e efficiente. E cosa propone dinanzi ad un simile disastro? Quali soluzioni? Razionalizzazione delle spese ovvero tagli degli sprechi, anche una diminuzione dei costi del personale, in primis dei dirigenti, passando attraverso un accordo, sempre possibile, con i sindacati? E a fronte della realizzazione di un piano di rilancio simile, pi&ugrave; soldi dalla Regione? No. Niente di tutto ci&ograve;&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Schiassi propone &ndash; continua il capogruppo del M5s – forse provocatoriamente, di aumentare le prestazioni non obbligatorie, quelle a pagamento rese anche a soggetti privati: proprio quelle prestazioni che hanno determinato la crisi operativa&nbsp; dell&rsquo;Arpab sulle prestazioni obbligatorie (monitoraggi e controlli Aia). Insomma, anzich&eacute; varare un piano di rilancio serio, articolato, che vada, tra l&rsquo;altro, a sanare definitivamente la intollerabile (e illegittima?) acquisizione del ramo d&rsquo;azienda e dei dipendenti migrati da ex Metapontum Agrobios, Schiassi sceglie di &lsquo;dire e non dire&rsquo;, di denunciare le criticit&agrave; che bloccano l&rsquo;Arpab senza proporre alcuna via d&rsquo;uscita&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Tenuto conto che stiamo parlando dell&rsquo;Agenzia di controllo ambientale &ndash; aggiunge – e, quindi, della prevenzione primaria in materia di impatto sulla salute delle attivit&agrave; inquinanti, siamo di fronte a una vera e propria &lsquo;reticenza&rsquo; da parte di Schiassi che si traduce in &lsquo;omissione&rsquo; nella definizione di un quadro programmatorio che consenta di superare l&rsquo;attuale impasse, inaccettabile e vergognosa. E&rsquo; ridondante, lo sappiamo, ma chiediamo per l&rsquo;ennesima volta le dimissioni del direttore Schiassi per poi avviare una seria riforma dell&rsquo;agenzia che abbia alla base una ottimizzazione delle risorse di personale&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Che sia chiaro &ndash; conclude Perrino -&nbsp; la colpa della disastrosa situazione attuale non &egrave; imputabile esclusivamente ad Aldo Schiassi: le responsabilit&agrave; vanno ricercate anche nell&rsquo;operato dei politici lucani, passati e presenti, che troppo spesso hanno subordinato il bene comune a mere logiche clientelari. Arpab, il dissesto della citt&agrave; di Potenza, precari disseminati nei vari enti regionali che bussano per essere stabilizzati: sono queste le &lsquo;odissee&rsquo; che ci tocca vivere e subire, diretta conseguenza di questo modo sciagurato e irresponsabile di fare politica&rdquo;.<br /><br />lc<br />

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