Il Vice presidente del Consiglio regionale, commentando il Bilancio dell’Acquedotto Pugliese, afferma: “Buona notizia a patto che si sblocchi la vecchia pendenza tra Regione Puglia e Regione Basilicata”
“L’approvazione del Bilancio consolidato 2015 dell’Acquedotto Pugliese che, secondo quanto riferiscono oggi gli organi di informazione, presenta un utile netto pari a 15 milioni di euro, ricavi per 519 milioni di euro e Margine operativo lordo (Mol) per 175 milioni di euro, è una buona notizia a patto che sblocchi la vecchia pendenza del debito che la Regione Puglia deve, da anni, alla nostra Regione per una cifra che oscillerebbe intorno ai 75 milioni di euro”. E’ quanto afferma il vice presidente del Consiglio regionale ed esponente di Forza Italia, Paolo Castelluccio, che aggiunge: “anche questa estate per gli agricoltori, specie del Metapontino, si preannuncia come una stagione irrigua difficile e, soprattutto, all’insegna dell’incertezza per le note difficoltà e carenze dei Consorzi di Bonifica che hanno bisogno di nuovi investimenti”.<br /><br />“E’ il paradosso – sottolinea Castelluccio – dell’uso delle risorse idriche lucane che, come è giusto che sia, nello spirito di cooperazione, producono benefici all’agricoltura e all’industria della Puglia, ma non altrettanto all’agricoltura e all’industria della Basilicata per i costi ancora troppo alti e l’inadeguatezza di condotte ed impianti irrigui. Se a questo si aggiunge il contenzioso tra le due Regioni, che doveva essere risolto dal lontano dicembre 2015 con la firma del Protocollo di intesa tra acquedotto lucano e quello pugliese per attivare, si diceva all’epoca, stabili relazioni industriali, come sancì la presenza alla cerimonia di firma del presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano e di quello lucano, Marcello Pittella, la situazione è ancora più intollerabile ed insostenibile da parte del mondo agricolo del Metapontino che paga il prezzo più alto. Ed è il caso di ricordare che quell’intesa prevedeva anche il rinnovo dell’accordo sul costo all’ingrosso dell’acqua di cui si è persa traccia perdurando un costo decisamente ridotto”.<br /><br />Il Vice presidente del Consiglio regionale, inoltre, evidenzia che “si è sempre in attesa che l’Egrib, l'Ente di governo per i rifiuti e le risorse idriche della Basilicata, considerato dal presidente Pittella come la ‘madre’ di tutte le riforme di governance, con l’obiettivo di mettere ordine nella ragnatela di enti che si occupano e sprecano a vario titolo nei due comparti, manifesti la sua presenza e chiarisca una volta per tutte se Acqua spa ed Eipli abbiano ancora un ruolo sul nostro territorio e quale rapporto da instaurare con il costituendo Consorzio unico di Bonifica. Qualcuno – conclude Castelluccio – lo spieghi a quei titolari di piccole imprese non solo agricole che si vedono arrivare in azienda bollette tra i 15 e i 20mila euro l’anno per consumo acqua”.<br />