Benedetto: sostegno non formale a battaglia Marco Pannella

Dice il consigliere regionale di Idv:“rispetto alla situazione della popolazione penitenziaria nel nostro Paese non possiamo voltare la testa dall’altra parte”

“Credo che in queste ore il primo compito di ciascun politico, di qualsiasi partito o coalizione, sia quello di chiedere a Marco Pannella di mettere fine alla sua protesta estrema, che mette a rischio la sua vita, e che è una protesta di tutti i sinceri democratici che credono nel rispetto dei diritti umani e nella giustizia non disgiunta dalla dignita' dei detenuti”. E’ quanto sostiene il consigliere regionale Nicola Benedetto (Idv).

“Rispetto alla situazione della popolazione penitenziaria nel nostro Paese – aggiunge – non possiamo voltare la testa dall’altra parte di fronte al fatto che il carcere, solo quest'anno, ha già visto morire suicidi in carcere 59 detenuti e 9 agenti penitenziari. Se si torna indietro agli ultimi 5 anni il bilancio e' ancora più duro: 306 detenuti si sono tolti la vita a fronte di tagli nel 2013 di 22 milioni alla voce 'vitto per i detenuti', altri 19 su 'assistenza e rieducazione', altri 2,3 su 'progetti per detenuti-lavoratori'. Pannella – di cui Leonardo Sciascia diceva che ‘è il solo politico italiano che costantemente dimostra di avere il senso del diritto, della legge e della giustizia’ – afferma Benedetto – non ha certamente bisogno di solidarietà formale. I partiti e le coalizioni possono e devono assumere impegni concreti per sbloccare l’iter della legge approvata dalla Camera sulle pene alternative al carcere, evitando il rischio che per la fine anticipata della legislatura non ci sia il tempo per approvarla al Senato. E proprio per evitare il ritualismo anche in Consiglio Regionale possiamo fare qualcosa accelerando i programmi di socializzazione, di formazione già attuati dalle Agenzie formative provinciali, di lavoro per detenuti che pure abbiamo definito da tempo”.

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