“Superare i troppi limiti e le carenze riscontrate in questi anni di attuazione del provvedimento relativo al cosiddetto Reddito di Cittadinanza solidale”
“Dopo i dati Istat sul calo del potere di acquisto delle famiglie che si fa sentire in maniera consistente persino sulla spesa alimentare, per raccogliere le indicazioni emerse ieri dal convegno del Centro Italiano Studi Famiglia e della Conferenza Episcopale della Basilicata è necessario pensare ad un Programma di aiuti e sostegni, non solo economici ma di servizi, ai nuclei familiari e alle persone che vivono sulla soglia di povertà o comunque in grande difficoltà”. A sostenerlo è il consigliere regionale Nicola Benedetto, che ha aderito al Centro Democratico.
“Condivido la valutazione del Centro Italiano Studi Famiglia della Cei Basilicata: investire nella famiglia, fattore di produzione forte, attivando politiche e sostegno per la famiglia considerandone appieno il ruolo sociale, garantendo servizi, con un fiscalità equa e creando le condizioni affinché le famiglie possano collaborare. Purtroppo – aggiunge Benedetto – manca nel nostro sistema una logica redistributiva mentre la famiglia si conferma come ‘rete sociale’ prioritaria. Per questo non basta rinnovare per il 2013 il Programma Copes (Cittadinanza Solidale); si tratta, piuttosto, di superare ogni visione caritevole-assistenziale come ci invitano a fare i cittadini che hanno firmato la proposta di legge di iniziativa popolare presentata da un Comitato sull’introduzione del Reddito minimo garantito. Questo per affermare strumenti efficaci di contrasto alla povertà, prevedendo anche un reddito di cittadinanza, tenendo conto che quando si parla di reddito minimo garantito ci si riferisce a tutta una serie di investimenti su alloggi, inserimenti lavorativi, formazione professionale e anche di una impostazione dell’assistenza domiciliare degli anziani con particolare attenzione delle fasce urbane”.
Secondo Benedetto “abbiamo bisogno di una normativa legislativa nazionale compiuta in grado di superare i troppi limiti e le carenze riscontrate in questi anni di attuazione del provvedimento relativo al cosiddetto Reddito di Cittadinanza solidale. Il contrasto alla povertà deve, pertanto, diventare per la politica e le istituzioni una priorità con lo stesso impegno e la stessa attenzione della lotta agli sprechi e della riduzione delle spese per la politica. E’ ovvio che non c’è una ricetta miracolosa, ma ci possono e ci devono essere più indicazioni che intendiamo raccogliere, soprattutto, dal mondo cattolico e del volontariato impegnato da sempre a fianco delle famiglie a disagio sociale”.