Bardi: la memoria per costruire la pace

Il Presidente è intervenuto oggi a Potenza alla cerimonia per il 4 Novembre, la Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate. Sottolineato il sacrificio dei lucani che hanno combattuto per la giustizia, la verità e la speranza di un futuro migliore.

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Il Presidente Vito Bardi alla cerimonia di oggi

Il Presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, è intervenuto oggi a Potenza alla cerimonia per il 4 Novembre, la Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate: “L’Italia – ha detto – si raccoglie attorno alla memoria di chi ha servito la Patria, di chi ha difeso la libertà, di chi ha creduto nella pace anche quando sembrava lontana”. L’intervento di Bardi ha messo in luce il contributo della Basilicata, definita “terra silenziosa e tenace”, che diede i suoi figli alla Prima Guerra Mondiale con “dignità e sacrificio”. Il Presidente ha ricordato i molti giovani lucani, “contadini e operai”, partiti con “in tasca poco più di una lettera e nel cuore l’amore per la propria terra”. Citando la frase di un soldato in trincea, “Ritornerò sicuramente cambiato poichè la guerra – che tutto travolge – modifica e rigenera gli uomini”, il Presidente ha voluto onorare chi è tornato, e chi non lo ha fatto. Riferendosi ai monumenti ai caduti che punteggiano i nostri paesi, Bardi ha affermato: “Non sono solo pietra. Sono voce. Sono memoria. Sono promessa”. Il sacrificio di quei nomi incisi si ricollega al “paradosso” di “combattere per la pace”, una contraddizione in termini che ci interroga sul significato profondo delle nostre azioni: si combatte, ha spiegato il Presidente, per “la giustizia, per la verità, per la speranza di un futuro migliore. Si combatte per ciò che la guerra minaccia: la vita, la libertà, la dignità”.

In un tempo segnato da nuove tensioni globali, il Presidente ha richiamato alla necessità di “disarmare gli animi”, rinunciando a rabbia e sospetto, e scegliendo “il rispetto, il dialogo, la comprensione”. Ma è fondamentale anche “disarmare le parole”, perché esse “feriscono, dividono, incitano”. A tal proposito, Bardi ha citato l’esempio di Federico II di Svevia, figura storica legata al territorio lucano e che il Governo regionale intende valorizzare. “Lo Stupor Mundi concluse la Sesta Crociata senza spargimento di sangue, ma attraverso un accordo di Pace”, ha ricordato Bardi. “Fu un trionfo della diplomazia, della ragione, della parola. ‘Abbiamo ottenuto ciò che le armi non hanno saputo conquistare’, dirà poi ai sovrani europei.” Il suo esempio, ha concluso, può diventare simbolo di “una difesa che non distrugge, ma protegge”. Le Forze Armate, oggi onorate, sono l’esempio di questo equilibrio: “Difendono senza odiare, proteggono senza prevaricare, servono senza clamore. Sono presidio di pace, in patria e nel mondo.” In chiusura, il Presidente Bardi ha invitato tutti, rappresentanti istituzionali e cittadini, a raccogliere quel testimone e a scegliere “ogni giorno gesti che costruiscono, parole che uniscono, pensieri che accolgono. La pace non è assenza di conflitto, ma presenza di coscienza. E la memoria è il primo passo per costruirla”.

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