Per il consigliere regionale dell’Udc il Comune dovrebbe rivedere l’avviso pubblico e la Regione dovrebbe controllare quanto viene messo a gara in caso di utilizzo di fondi regionali
“E’ indiscutibile che uno dei problemi più annosi, mai completamente risolti e la cui soluzione si ripropone anche all’attuale amministrazione comunale di Potenza attiene al trasporto pubblico locale”. Lo evidenzia il consigliere regionale dell’Udc Francesco Mollica, aggiungendo che “a causa del dichiarato dissesto il comune di Potenza ha dovuto rideterminare il piano dei trasporti in diminuzione, dimezzandone la percorrenza da 2.600.000 a 1.342.000 chilometri circa. A questa rideterminazione è conseguito un inevitabile disservizio per l’intera comunità nonché un grave disagio per quei lavoratori che si sono visti già recapitare la lettera di preavviso di licenziamento”.<br /><br />A parere di Mollica “il bando è esposto a rischio di nullità per una serie di incongruenze. Non può sfuggire – continua Mollica - la genericità del dettato dell’ articolo 11 (capitolato speciale) secondo il quale ‘l’impresa affidataria dovrà assumere il personale dipendente del gestore uscente impiegato nel servizio di trasporto pubblico urbano del Comune di Potenza ai sensi delle leggi nazionali e regionali vigenti…’. “Il disposto in questione – sottolinea Mollica – fa sì riferimento a obblighi di salvaguardia sociale del personale ma non in maniera puntuale come richiesto dall’art. 18 della legge regionale n. 22/98 che recepisce la cosiddetta legge madre sul trasporto pubblico (Decreto legislativo 19.11.97 n.422). Inoltre, lo stesso continua prevedendo che occorra ‘….assicurare la disponibilità di personale in numero e con qualifica adeguati e necessari a garantire l’erogazione del servizio secondo quanto previsto nel contratto di servizio’”.<br /><br />“Queste due affermazioni – aggiunge il consigliere dell’Udc – risultano in contrasto tra loro e ben lontane dalla previsione contenuta nell’art. 18 della legge regionale n. 22/98. Altra perplessità suscita quanto previsto nell’avviso del bando di gara e precisamente al punto III - 1.2) principali modalità di finanziamento e di pagamento e/o riferimenti alle disposizioni applicabili in materia: 1) Contributi regionali pari a €. 7.071.244,00; 2) Omissis…; 3) Omissis…. I contributi regionali sono stanziati in virtù di una delibera del Consiglio regionale , la n.513 del 24.2.2009, che stabilisce, attraverso una serie di calcoli ed algoritmi, per ogni Comune il contributo erogabile. La delibera summenzionata stabilisce il quantum per ogni Comune in relazione ai seguenti parametri: superficie Comune (10 per cento), popolazione residente in case sparse o nuclei familiari (25 per cento), popolazione (15 per cento) e chilometri equivalenti percorsi (50 per cento)”.<br /><br />“Nel calcolare il peso dei chilometri – afferma ancora il consigliere dell’Udc – è stato deciso di triplicare il contributo da erogare per le città di Matera e di Potenza rispetto a quello previsto per gli altri 45 comuni che pure attingono ai contributi per il trasporto pubblico locale. La città di Potenza , per effetto di questi calcoli, ha un contributo annuo pari a €. 3.515.826,00 calcolati sulla base di 2.380.000 chilometri percorsi”.<br /><br />“Pertanto se a gara sono stati, invece, previsti 1.000.000 di chilometri in meno, il contributo dovrà necessariamente essere adeguato al nuovo parametro e non si può ‘ingenuamente’ pensare che lo stesso rimanga invariato. Orbene – conclude Mollica - sulla base delle riflessioni addotte, chiunque potrebbe impugnare la gara esperita, andando ad alimentare maggiormente le criticità già esistenti. Per questo il Comune dovrebbe rivedere il bando e la Regione dovrebbe controllare quanto viene messo a gara in caso di utilizzo di fondi regionali. L’Ente locale può, in piena autodeterminazione, redigere i bandi in modo discrezionale, ma se si avvale dei contributi di cui alla delibera del Consiglio regionale n.513/2009 deve necessariamente attenersi a quanto riportato in quella delibera, oppure prevedere di utilizzarne una quota parte e far fronte, con fondi comunali, per la differenza”.<br /><br /><br />