Per il presidente della II Commissione consiliare il principio non può essere scambiato con “mani libere a compagnie”
“Solo nei giorni scorsi mi è stata inviata dall’assessore all’Ambiente Mancusi la risposta ad una mia interrogazione relativa all’iter di autorizzazione del pozzo Pergola 1 in territorio di Marsico Nuovo che nei mesi scorsi ha registrato l’attenzione delle comunità locali come di partiti, associazioni ambientaliste, amministratori locali sui noti problemi relativi all’impatto dell’attività estrattiva di petrolio sul territorio e su tutti i fattori principali (tra i quali la presenza di falde acquifere)”. Ad affermarlo il presidente della seconda commissione consiliare Antonio Autilio (Idv), il quale precisa che “nella risposta, redatta dal dirigente dell’Ufficio Geologico ed Attività Estrattive, ing. Maria Carmela Bruno, si riferisce intanto che all’ufficio della Regione non è pervenuta da parte del Ministero dello Sviluppo Economico alcuna specifica richiesta di intesa sull’autorizzazione alla perforazione del pozzo Pergola 1. E sempre la dirigente ribadisce che “le operazioni connesse alla perforazione dei pozzi esplorativi in previsione, secondo quanto stabilito dalla LN 239/2004, così come modificata dal comma 34 del’art. 77 della legge 23 luglio 2009 n.99, dovranno essere preventivamente assoggettate a specifica procedura regionale di valutazione ambientale ed a successiva intesa”.
“Mi sembra questo – sottolinea Autilio – il caso più eloquente per condividere le preoccupazioni espresse dal Presidente De Filippo, commentando la bozza del decreto liberalizzazioni nella parte riferita alla ricerca di petrolio e idrocarburi, e che lo stesso Presidente, in maniera forse troppo elegante, definisce “la riduzione del peso burocratico” della complessa normativa che regolamenta le autorizzazioni alla ricerca. Mi chiedo: cosa succederà con il decreto liberalizzazioni? Tornando al caso del pozzo Pergola 1, è destinata a saltare quella specifica procedura regionale di valutazione ambientale e la successiva intesa Regione- Ministero a cui fa riferimento la dirigente dell’Ufficio Geologico?
Sono interrogativi non certo marginali per una valutazione più completa dello stesso decreto appena sarà approvato dal Governo e pertanto per decidere la posizione in merito”.
“In sostanza – conclude il presidente dell’organismo consiliare – dopo aver sostenuto la necessità di allontanare ogni preoccupazione e garantire la massima azione di vigilanza e monitoraggio specie sull’ambiente, la compatibilità con le attività agricole e produttive del comprensorio marsicano, la presenza nel sottosuolo di falde acquifere e la salute dei cittadini, non vorremmo adesso trovarci di fronte ad un passo indietro imposto dal Governo in nome di un principio, quello delle liberalizzazioni, che non può certamente essere scambiato per mani libere alle compagnie e società petrolifere”.