Per il consigliere di Idv un esempio di cultura dell’inclusione
“L’inaugurazione del Centro diurno per persone diversabili a Grumento Nova avvia a soluzione una questione che si trascinava da troppo tempo, ancora più insopportabile nella ‘terra del petrolio’, relativa alla carenza di servizi socio-assistenziali e di integrazione per ragazzi che rivendicano dignità di vita, diritto alla salute e gioia di vivere e di socializzare”. E’ quanto sostiene il consigliere regionale di IdV Antonio Autilio sottolineando “il traguardo raggiunto grazie alla tenacia e all’impegno, senza risparmio di passione e di energie, di un gruppo di genitori che hanno sostenuto i volontari e gli operatori dell’Associazione ‘Verso la Luce’ che gestisce il Centro. Se si pensa che solo qualche anno fa questa struttura e questa associazione non potevano disporre di alcun finanziamento regionale per realizzare il progetto, nonostante avessi proposto di riservare una quota, davvero insignificante, forse meno dell’1% delle royalties incassate per la produzione petrolifera, a progetti sociali tra i quali il Centro diurno di Grumento, la soddisfazione di ragazzi, genitori e operatori di “Verso la Luce”, è più che palpabile. Il prossimo obiettivo da raggiungere deve essere quello della realizzazione di una casa alloggio”.
Autilio evidenzia che “l’Associazione, che opera stabilmente nel P.S.Z. Alto Agri, ha come obiettivo promuovere la cultura dell’inclusione e ciò lo sta già facendo anche a livello ragionale, attraverso l’iniziativa attuata a fine marzo scorso della mostra-convegno “Disconosco”, proponendo attività innovative rivolte sia alle persone con disabilità, sia con le famiglie con l’istituzione del centro di ascolto e di un gruppo terapeutico. Ancora una volta ha proposto un progetto che coinvolge l’intera realtà regionale. Anche la mostra–convegno di marzo a Grumento è stata di carattere sperimentale ed innovativa nella realtà lucana. L’idea è nata dall’aver preso coscienza che in Basilicata i servizi e gli interventi per la disabiltà sono per lo più parcellizzati, di qui la voglia di far vivere un’esperienza significativa e nuova, anche sul piano metodologico, a tutti coloro che direttamente e/o indirettamente si occupano della disabilità con l’auspicio che si promuova realmente quel riconoscimento di diritti sanciti dalle norme, ma ancora negato”.
Secondo Autilio “non potremo parlare di benessere sociale delle popolazioni del comprensorio del petrolio fino a quando non avremo sostenuto nel suo complesso i progetti di assistenza ed integrazione delle categorie più deboli, tra le quali, le persone disabili, a partire dai ragazzi”.