Autilio: "da suprema Corte 'freno' a Piano Passera-Clini"

Il presidente della II Ccp nell’accogliere positivamente la sentenza della Corte Costituzionale auspica che il nuovo Parlamento dirima, innanzitutto in chiave politica, la conflittualità Stato-Regioni e instauri un corretto metodo di concertazione

&ldquo;L&rsquo;accelerazione impressa dai ministri per lo Sviluppo economico, Corrado Passera e all&#39;Ambiente, Corrado Clini al Piano di Strategia Energetica Nazionale, ha ricevuto ieri, sia pure indirettamente, il freno della Corte Costituzionale che, nella sentenza 39/2013, ha accolto le obiezioni avanzate dalle regioni Veneto, Puglia e Toscana al &laquo;semplifica-Italia&raquo; del Governo Monti (Dl 5/2012), e ha dichiarato l&#39;illegittimit&agrave; costituzionale della norma (articolo 61, comma 3) che prevedeva la possibilit&agrave; di evitare l&#39;intesa con le Regioni nei casi in cui l&#39;accordo non fosse arrivato nei tempi previsti&rdquo;. E&rsquo; il commento del presidente della Seconda Commissione (Bilancio-Programmazione) Antonio Autilio che nei giorni scorsi ha proposto &ldquo;un&rsquo;iniziativa politica ed istituzionale congiunta di Giunta, Consiglio, Province, Comuni, Aree Programma e parlamentari lucani finalizzata a sbarrare la strada a manovre evidenti ed occulte in tema di risorse petrolifere lucane&rdquo;.<br /><br />&ldquo;In pratica &ndash; evidenzia Autilio – lo Stato non pu&ograve; dribblare l&#39;intesa con le Regioni nelle materie di competenza concorrente, nemmeno quando l&#39;urgenza sia motivata da &laquo;gravi esigenze di tutela della sicurezza, della salute, dell&#39;ambiente o dei beni culturali&raquo;, oppure dallo scopo di &laquo;per evitare un grave danno all&#39;Erario&raquo;. La sentenza della Corte Costituzionale &egrave; per noi ancora pi&ugrave; importante tenuto conto che la regola bocciata ieri si applicava soprattutto alle infrastrutture di ogni tipologia ed era stata ispirata dalla volont&agrave; di limitare il &laquo;potere di veto&raquo; dei Governi regionali, con un occhio di riguardo proprio agli interventi infrastrutturali e ambientali. La Consulta ha invece ribaltato l&#39;ottica, e partendo dai vincoli costituzionali della &laquo;competenza concorrente&raquo; fra Stato e Regioni ha ritenuto insuperabili le obiezioni e ha dichiarato l&#39;illegittimit&agrave; costituzionale della norma: alla base del giudizio c&#39;&egrave; l&#39;articolo 117 della Costituzione, quello che appunto distribuisce i compiti fra Stato e Regioni e stila il lungo elenco delle materie soggette a &laquo;competenza concorrente&raquo;, e il principio di &laquo;leale collaborazione&raquo;, che in base all&#39;articolo 120 deve ispirare l&#39;azione dello Stato anche quando esercita poteri sostitutivi nei confronti dei governi territoriali. Nell&#39;analisi la Consulta ricorda che il potere sostitutivo non &egrave; ovviamente impossibile, ma va regolato con &laquo;adeguate garanzie di bilateralit&agrave;&rdquo;.<br /><br />Per il presidente della Seconda Commissione &ldquo;spetta comunque al nuovo Parlamento dirimere, innanzitutto in chiave politica, la lunga conflittualit&agrave; Stato-Regioni che si trascina gi&agrave; dai precedenti Governi Berlusconi per instaurare un corretto ed efficiente metodo di concertazione che superi l&rsquo;attuale visione formale, cancellando l&rsquo;assurda norma (&lsquo;udita la Regione&rsquo;). Solo qualche giorno fa nella Conferenza Stato-Regioni in materia sanitaria abbiamo toccato con mano l&rsquo;ennesima situazione di conflittualit&agrave; anche in questo caso su aspetti non certamente secondari che attengono alla potest&agrave; di programmazione e di spesa da parte della Regione. Il nodo da sciogliere &egrave; chi decide in campo energetico: non va sottovalutato che la proposta del Governo Monti di riforma del Titolo V, con il pretesto di chiarire che sulle infrastrutture di carattere e valenza nazionale ci deve essere un maggior ruolo dello Stato centrale, di fatto punta ad esautorare Regioni e Comuni. E&rsquo; tempo che nuovo Parlamento e nuovo Governo &ndash; conclude Autilio – chiariscano tutti gli aspetti del federalismo attraverso un ripensamento-aggiornamento della complessa materia delle competenze statali e regionali per affermare, nei fatti, il principio di cooperazione istituzionale&rdquo;.<br />&nbsp;

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