Ater Matera, sì da terza Ccp a programma reinvestimento

All’attenzione dell’organismo consiliare anche il Bando Val Basento e l’individuazione dei siti non idonei all’installazione di impianti alimentati da fonti rinnovabili. Auditi il dirigente generale Marchese e l’assessore Berlinguer

La terza Commissione consiliare permanente, presieduta da Francesco Pietrantuono (Psi) ha approvato, oggi, a maggioranza (con il voto favorevole dei consiglieri Miranda Castelgrande e Robortella &ndash;Pd, Pietrantuono &ndash;Psi, Galante &ndash;Ri, Bradascio &ndash;Pp e Benedetto &ndash;Cd; astenuti i consiglieri Castelluccio &ndash;Pdl-Fi, Leggieri &ndash;M5s e Romaniello &ndash;Gm) una delibera della Giunta relativa al &ldquo;Programma di reinvestimento anno 2014 dei proventi derivanti dalla vendita degli alloggi di edilizia residenziale pubblica incamerati al 31 dicembre 2013 e delle economie accertate nella realizzazione di programmi costruttivi&rdquo;. Prima del voto &egrave; stato audito l&rsquo;amministratore unico dell&rsquo;Ater di Matera, Vito Lupo il quale ha spiegato che il programma prevede interventi per le nuove costruzioni e per la manutenzione di quelle esistenti. I Comuni nei quali saranno realizzati nuovi alloggi sono Calciano (6 alloggi), Grottole (6 alloggi), Scanzano Jonico (12 alloggi), Matera (12 alloggi) e Miglionico (6 alloggi) per un importo complessivo di circa 2,9 mln di euro. Per quanto riguarda invece gli interventi di manutenzione, le risorse previste ammontano a circa 5,7 mln di euro.<br /><br />All&rsquo;attenzione dell&rsquo;organismo consiliare anche il Bando &ldquo;Val Basento 2000&rdquo;. Audito in merito il dirigente generale del dipartimento Politiche di Sviluppo, lavoro, formazione e ricerche, Giandomenico Marchese, che ha illustrato la delibera della Giunta con la quale si prende atto delle determinazioni del Comitato di gestione per la reindustrializzazione della Val Basento. &ldquo;Precisamente &ndash; ha spiegato Marchese &ndash; si &egrave; deciso di mettere in sicurezza i fondi fino al 2018, data oltre la quale non sar&agrave; possibile concedere proroghe per l&rsquo;ultimazione degli investimenti. Per quanto concerne le risorse non ancora impegnate, le eventuali economie derivanti da rinunce, decadenze, revoche e le somme eventualmente recuperate, si &egrave; deciso che queste potranno essere utilizzate con destinazione vincolata per le imprese ricadenti nell&rsquo;area della Val Basento. Per gli anni 2012, 2013 e 2014 il Comitato ha rinunciato ai compensi previsti in considerazione dell&rsquo;esiguo numero delle riunioni svolte&rdquo;. Nel dibattito sono intervenuti i consiglieri Giuzio (Pd), Benedetto (Cd) e Romaniello (Gm). Giuzio ha evidenziato che in caso di cofinanziamento regionale occorre individuare meglio i margini di collaborazione con Invitalia, Benedetto ha posto la questione dell&rsquo;estensione dell&rsquo;area Val Basento fino alla statale106 e Romaniello ha evidenziato la necessit&agrave; di ben individuare le criticit&agrave; che sono alla base della riprogrammazione delle risorse. Al termine del dibattito il presidente Pietrantuono ha aggiornato l&rsquo;esame della delibera alla prossima seduta con l&rsquo;audizione dell&rsquo;assessore Liberali e dell&rsquo;amministratore unico del Consorzio Asi di Matera, Chiurazzi.<br /><br />Successivamente &egrave; stato audito l&rsquo;assessore Berlinguer in merito alla delibera della Giunta n. 903 del 7 luglio 2015 che, in base al D.M. del 10 settembre 2010, individua le aree e i siti non idonei all&rsquo;installazione di impianti alimentati da fonti rinnovabili.<br /><br />L&rsquo;assessore ha spiegato che in ottemperanza alle direttive nazionali sono state individuate quattro macro aree tematiche e precisamente quelle sottoposte a tutela del paesaggio, del patrimonio storico, artistico e archeologico (siti inseriti nel patrimonio Unesco, beni monumentali, archeologici e paesaggistici), quelle comprese nel Sistema ecologico funzionale territoriale (aree protette, oasi Wwf, zone umide, alberi monumentali, boschi, ecc.), quelle agricole (vigneti doc e territori caratterizzati da elevata capacit&agrave; d&rsquo;uso del suolo) e le aree in dissesto idraulico e idrogeologico (aree individuate dai Piani stralcio delle Autorit&agrave; di Bacino). Per ciascuna macro area, ha detto Berlinguer, sono state identificate diverse tipologie di beni ed aree ritenute non idonee all&rsquo;installazione di impianti alimentati da fonti rinnovabili. Queste riguardano sia le aree non idonee gi&agrave; identificate dal Piear, sia quelle di nuova identificazione in attuazione delle linee guida. &ldquo;La terminologia usata &lsquo;area non idonea&rsquo; &ndash; ha precisato l&rsquo;assessore &ndash; non significa che in queste zone non possa ottenersi alcuna autorizzazione ma si tratta di territori &lsquo;attenzionati&rsquo;. Le mappe delle quattro macro aree riproducono le eccezioni che i diversi enti, a vario titolo coinvolti, possono sollevare&rdquo;. Nel dibattito sono intervenuti i consiglieri Giuzio, Galante, Romaniello e Leggieri che hanno sollevato perplessit&agrave; sulla metodologia adottata.<br /><br />Ai lavori della Commissione hanno partecipato, oltre al presidente Pietrantuono (Psi), i consiglieri Giuzio, Miranda Castelgrande, Santarsiero e Robortella (Pd), Pace e Romaniello (Gm), Galante (Ri), Bradascio (Pp), Benedetto (Cd), Castelluccio (Pdl-Fi) e Leggieri (M5s).&nbsp;

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