Associazione Città plurale: “Rivedere piano casa”

“La Regione dovrebbe ripensare i vari piano casa”. A sostenerlo Marino Trizio presidente dell’associazione Città Plurale di Matera che ricorda: “dal 10 novembre 2011, nelle Regioni a statuto ordinario, che non hanno legiferato un proprio "piano casa", varranno le regole messe a punto dal nuovo "piano casa" nazionale, varato con il primo decreto sviluppo del 2011”.
“La Basilicata con la legge regionale 17/201, continua Trizio, ha solo prorogato gli effetti della precedente. In un momento di forte crisi economica, di duro attacco ai redditi delle famiglie, si pensa di far ripartire l’economia costruendo nuove case. Con quali soldi le famiglie compreranno tali nuove abitazioni, considerando che il costo delle case, già realizzate nella nostra città, rimane ancora elevato?
Da una indagine del comune di Matera, presentata a novembre 2011 in un incontro sul piano casa, risulterebbero 2.081 alloggi vuoti. Allora ci chiediamo perché non ragionare su come utilizzare i suddetti alloggi, invece di pensare a nuove costruzioni visto che lo scarso incremento demografico non giustificherebbe un tale intervento? Perché allora non riflettere sulla riqualificazione e rigenerazione del tessuto urbano esistente? La Regione Basilicata, aggiunge Trizio, deve fare una scelta coraggiosa e di grande lungimiranza, approvando una legge che colmi il vuoto normativo esistente, che escluda nuove espansioni e consumo di suolo, che tenga conto delle specificità e delle caratteristiche dei territori, con l’esclusivo obiettivo della riqualificazione e della rigenerazione urbana."
"Inoltre la Regione, suggerisce Trizio, deve sollecitare i comuni a dotarsi di tutti gli strumenti urbanistici come previsto dalla legge regionale 23/99 e riguardo al comune di Matera di rendere noti piano strategico, piano strutturale e regolamento urbanistico per risolvere le criticità di aree quali Mulino Alvino, ex Barilla, piazza Matteotti e Visitazione." “Rivolgiamo, conclude, un appello a tutto il settore dell’edilizia, affinché acquisisca una visione più illuminata e una responsabilità sociale d’impresa che valuti attentamente un cambio di atteggiamento verso la città.”

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