Asi Pz, Sileo: irresponsabile attaccare rappresentanti sindacali

Per il consigliere della Lega “anche l’opposizione si faccia carico delle pregresse responsabilità evitando atteggiamenti strumentali che, di fronte a lavoratori che rivendicano i propri diritti, risultano un’offesa alla dignità degli stessi”

“Leggo le dichiarazioni rese dai sindacati sulla difficile e ormai incancrenita situazione del Consorzio Asi di Potenza e dei rapporti difficili creatisi a seguito di riunioni accese da cui sono derivate querele. E’ noto a tutti che da anni l’Ente pubblico economico, preposto per la gestione delle aree industriali, soffre una crisi ormai insostenibile derivata dal delta negativo che continua a registrare un disequilibrio fra i costi ed i ricavi”.

Lo afferma il consigliere regionale della Lega, Dina Sileo che aggiunge: “ho attenzionato e monitorato più volte gli sviluppi richiedendo audizioni nella terza commissione consiliare permanente. Risulta palese, dalle dichiarazioni rese in commissione, che in assenza di un piano di risanamento o di una seria riforma, il Consorzio di Potenza non abbia prospettive di futuro”.

“E’ assolutamente chiaro – continua – che la tensione generatasi nel confronto con le rappresentanze sindacali ed il commissario straordinario, non possa e non debba sfociare in atti di querela ed è per questo che stigmatizzo comportamenti privi di ogni forma di rispetto del dialogo istituzionale. Sia dunque il dialogo corretto e teso alla risoluzione delle richieste legittime dei lavoratori tanto quelli del Consorzio quanto quelli della Giuzio Ambiente”.

“La capacità di mediazione nelle gravi crisi – conclude – deve protendere ad un atteggiamento di problem solving come d’altro canto il Consorzio di Potenza non può immaginare di risolvere una situazione tanto critica chiedendo impegni economici ‘a fondo perduto’ alla Regione Basilicata. Anche l’opposizione si faccia carico delle pregresse responsabilità evitando atteggiamenti strumentali che, di fronte a lavoratori che rivendicano i propri diritti, risultano un’offesa alla dignità degli stessi”.

 

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