Art. 38, Lacorazza: senza referendum non se ne discuterebbe

Il presidente sull’intervista di Bonaccini all’Unità: “Bene le iniziative per modificare la strategia energetica e le norme, ma se ci sarà l’ammissibilità dei quesiti dovranno esprimersi i cittadini, come è giusto che sia”

&ldquo;Ha ragione il presidente Bonaccini: l&rsquo;art. 38 della legge sblocca Italia presenta aspetti contraddittori e va cambiato. Ma se non ci fosse stata l&rsquo;iniziativa referendaria forse oggi non saremo qui a discuterne&rdquo;. Il presidente del Consiglio regionale della Basilicata Piero Lacorazza ritiene &ldquo;significative e importanti&rdquo; le affermazioni del presidente della Regione della Regione Emilia Romagna (intervista a &ldquo;L&rsquo;Unit&agrave;&rdquo; di oggi), &ldquo;ma i limiti dell&rsquo;art. 38 emergono in maniera ancora pi&ugrave; evidente con il disciplinare attuativo della norma, che in assenza del Piano delle aree, per il quale servirebbe appunto l&rsquo;intesa in Conferenza unificata e il procedimento Vas, mortifica chiaramente le competenze di Regioni ed enti locali. Ecco la principale ragione del referendum, senza il quale, ripeto, forse non saremo qui a discutere di modificare l&rsquo;art. 38&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Ben vengano quindi &ndash; afferma ancora Lacorazza &ndash; le iniziative annunciate da Bonaccini per riaprire la discussione sulla strategia energetica nazionale oltre che per modificare le norme sulle procedure per le concessioni. Ma ora, se l&rsquo;iter relativo alla verifica dei profili di legittimit&agrave; e di ammissibilit&agrave; sar&agrave; concluso con esito favorevole, come auspico, ad esprimersi a questo punto dovranno essere i cittadini con il referendum, come &egrave; giusto che sia. Se nel frattempo la politica non sta ferma, ascolta i territori e, come dice Bonaccini, modifica le norme di incerta applicazione, questo &egrave; un bene. E questa discussione, che torna all&rsquo;ordine del giorno del dibattito politico nazionale grazie all&rsquo;impegno dei presidenti delle Assemblee legislative e del coordinatore della Conferenza Franco Iacop e alle iniziative assunte dai presidenti di molte Regioni, tocca da vicino anche le competenze delle Regioni nel complesso percorso di riforma del titolo V della Costituzione che trova il suo epilogo in questi giorni al Senato&rdquo;.<br />

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